In Francia il vino torna ad essere la bevanda alcolica preferita

Secondo un’indagine di Dynata il vino avrebbe riconquistato il gradino più alto del podio delle bevande alcoliche preferite in Francia

29 Marzo 2024 - 12:45
In Francia il vino torna ad essere la bevanda alcolica preferita

In una Francia enoica dalle mille contraddizioni, che da un lato appoggia le diffuse campagne anti-alcol e avanza proposte per l’introduzione del Nutriscore anche per il vino ma vede il presidente Macron in prima linea nella difesa del comparto vitivinicolo rifiutandosi di appoggiare il Dry January, dove il sistema dei négociant è andato ormai in tilt e le manifestazioni di piazza sono all’ordine del giorno, arriva come insperata la notizia del ritorno all’attrazione per il vino tra donne e giovani.  

È quanto risulta da un sondaggio di Dynata, piattaforma mondiale di analisi di mercato, realizzato nel dicembre 2023 per la società di consulenza SoWine su un campione rappresentativo della popolazione francese di età compresa tra 18 e 65 anni.

Crescendo del 5% nel 2024 il vino avrebbe riconquistato la leadership delle bevande alcoliche francesi: apprezzato dal 60% degli intervistati nel “barometro SoWine 2024” lascerebbe alle spalle la birra (ferma al 58%). 

In particolare a contribuire a questa inversione di tendenza sarebbero le donne aumentando la loro preferenza per il vino al 56% (+7%), mentre allo stesso tempo diminuirebbe la loro attenzione per la birra e crescerebbe quella per i cocktail (+6%, al 42%). 

Il 72% degli uomini continuerebbe a preferire la birra, una posizione netta che continua a consolidarsi rispetto al passato (+7%) nonostante, va detto, cresca anche il loro interesse per il vino (+3%, 64%). 

Anche i giovani farebbero la loro parte ed in misura molto significativa, in particolare il 14% in più dei trentenni (26-35 anni) avrebbe dichiarato la preferenza per il vino, mentre nella fascia di età compresa tra i 36-49 anni sarebbe la preferenza per la birra a crescere, nella misura del +5%.

I giovani tra i 18 ei 25 anni mostrerebbero in particolare una preferenza per lo champagne (+7%), ma manterrebbero un orientamento generale a favore di birra e cocktail prima ancora che per il vino. Le osservazioni del sondaggio lascerebbero emergere che nonostante il recupero della percezione dell’appetibilità del vino la birra si confermerebbe la bevanda più trasversale e intergenerazionale

Il sondaggio pone i riflettori anche sul segmento no alcol. La quota dei consumatori francesi di analcolici sarebbe rimasta stabile al 14%, anche se è molto più marcata tra i giovani e le persone con redditi più bassi. Ciò non avrebbe aperto però la strada al consumo di vini No/Low Alcol, che riguarderebbe il 28% degli intervistati (stabile, -1%), ma solo il 10% per i vini. Questa tendenza sarebbe infatti in gran parte legata al consumo di birra per il 65% degli intervistati.

Secondo i dati del barometro SoWine, il vino bianco resterebbe ancora il preferito dei francesi, consumato dal 90% degli intervistati, davanti ai vini rosati (87%), mentre avrebbe registrato un calo significativo il vino rosso (82%), -8% rispetto allo scorso anno. Il vino rosso verrebbe consumato prevalentemente in ambito familiare e in corrispondenza dei pasti (63%), più di rado in occasioni di convivialità con gli amici (26%), dove sarebbero preferiti rosati (40%) e bianchi (37%).

Anche tra i francesi la scelta dei vitigni avrebbe la precedenza su quella delle denominazioni. In testa alle preferenze lo chardonnay (39%), seguito da pinot nero (28%) e merlot (27%).

Il 50% degli intervistati si dichiarerebbe appassionato di vino e il 43% si considererebbe neofita. Il consumo di vino si concentrerebbe nelle serate del fine settimana, momento di consumo in cui ad avere la meglio sarebbe lo champagne.

Tirando le somme sui risultati del sondaggio di Dynata dal punto di vista demografico si può osservare che anche i giovani adulti francesi, generalmente associati a un modello di consumo orientato agli alcolici e ai cocktail, sembrerebbero essere coinvolti in questo ritorno al vino. I vini naturali e biologici, spesso percepiti come più autentici e sostenibili, potrebbero aver svolto un ruolo importante in questa tendenza, attirandoli e facendo leva sull’attenzione all’ambiente e alla qualità dei prodotti che consumano. 

Le generazioni appartenenti a fasce di età più avanzate invece potrebbero essere state influenzate da una nostalgia per le tradizioni e i rituali associati al consumo di vino, così come da una preferenza per i sapori più complessi che solo il nettare di Bacco può offrire. Insomma nonostante il panorama degli alcolici continui ad evolvere, in Francia sembrerebbe riemergere la centralità e la valenza del vino in termini culturali, come tradizione che continuerebbe ad influenzare le dinamiche di consumo. 

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