Iper-personalizzazione: il nuovo volto del turismo disegnato dall’AI tra opportunità e rischi
Grazie all’IA e il viaggio è un’esperienza sempre più unica, costruita intorno al viaggiatore. Opportunità ma anche rischio per gli operatoratori
OSPITALITÀ E TURISMO - Organizzare un viaggio non è mai stato così semplice, ma soprattutto non è mai stato così personale. L’era dei pacchetti standard e delle proposte generiche è ormai alle spalle, oggi il turismo vive un’autentica rivoluzione guidata dall’intelligenza artificiale che sta trasformando l’esperienza di ogni viaggiatore in un percorso unico costruito sulle sue esigenze, i suoi interessi e persino sul suo stile di vita.
Non si tratta solo di scegliere una meta o prenotare un volo, la tecnologia rende possibile conversare direttamente con l’AI per pianificare l’intero viaggio chiedendo suggerimenti su cosa vedere, dove mangiare o persino come evitare la folla nei luoghi più frequentati. Questo nuovo approccio rende ogni vacanza più autentica, flessibile e immersiva, restituendo al viaggiatore la sensazione di vivere un’esperienza davvero esclusiva.
Le grandi piattaforme digitali hanno colto subito il potenziale di questa trasformazione e tra tutte è Booking.com a guidare la corsa. Negli ultimi mesi il colosso olandese ha introdotto una serie di strumenti innovativi basati sulla GenAI, pensati per semplificare ogni fase del viaggio e rendere la ricerca sempre più intuitiva.
Con Property Q&A ad esempio, i viaggiatori possono porre domande specifiche su una struttura (dalla disponibilità di colonnine di ricarica per auto elettriche alla politica sugli animali domestici) ricevendo risposte immediate che l’AI elabora incrociando annunci, recensioni e immagini. Allo stesso modo la funzione Smart Filter permette di descrivere l’hotel ideale con parole proprie e l’AI restituisce un elenco di strutture già filtrate in base alle richieste. Non più quindi una selezione manuale lunga e laboriosa, ma un processo veloce, preciso e personalizzato.
Si stanno anche testando i riepiloghi delle recensioni generati da AI studiati per condensare i punti di forza e le caratteristiche principali di una struttura, evitando di dover leggere decine di commenti. L’obiettivo è offrire una panoramica chiara e personalizzata, così che ognuno possa concentrarsi su ciò che conta davvero per lui che siano il parcheggio, l’accessibilità, i servizi dedicati alle famiglie o il design delle camere.
L’aspetto più affascinante resta quello dell’esperienza diretta del viaggiatore. Con l’AI, una città non è mai la stessa per due persone. A Lisbona, ad esempio, chi ama la musica può ricevere un itinerario che lo porta nei locali più autentici del fado, mentre un appassionato di cucina viene guidato tra mercati storici e corsi di gastronomia tradizionale. Chi predilige l’arte si ritroverà invece in musei e gallerie meno note, seguendo percorsi tematici creati sulla base delle proprie preferenze. È la stessa capitale, ma moltiplicata in mille possibilità diverse.
La personalizzazione ha però effetti anche su un altro piano, coinvolgendo direttamente chi opera nel settore turistico che deve oggi confrontarsi con una nuova realtà in cui non basta essere presenti online ma occorre essere leggibili dalle AI che filtrano e propongono le offerte.
Molte agenzie di viaggio stanno adottando sistemi di intelligenza artificiale per semplificare processi interni e migliorare la comunicazione con i clienti. Alcune la utilizzano per creare preventivi automatizzati, riducendo i tempi da giorni a poche ore. Altre si servono di chatbot avanzati per rispondere alle recensioni o fornire assistenza immediata.
Le dashboard intelligenti sviluppate da società specializzate permettono a destinazioni turistiche, catene alberghiere e tour operator di monitorare flussi, prezzi e abitudini dei viaggiatori in tempo reale, trasformando i dati in strategie concrete.
La qualità del servizio e dell’esperienza rimane dunque fondamentale, ma per essere selezionati da un assistente virtuale è necessario presentare dati chiari, aggiornati e organizzati in modo che le macchine possano interpretarli correttamente, ottimizzando contenuti, prezzi, disponibilità e condizioni.
In questo senso, l’AI si conferma una grande opportunità, uno strumento potente capace di amplificare la visibilità e la personalizzazione offerta, ma chi non saprà adattarsi alle sue logiche resta pericolosamente esposto al grande rischio dell’invisibilità.

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