Italia leader agroalimentare in Europa: 15% del PIL e 70 miliardi di export

ISMEA certifica primato europeo agroalimentare italiano: 15% del PIL, leadership in valore aggiunto, export record e investimenti ai massimi storici.

4 Dic 2025 - 11:15
Italia leader agroalimentare in Europa: 15% del PIL e 70 miliardi di export

INDAGINI E RICERCHE - L'agroalimentare italiano si conferma pilastro dell'economia nazionale, rappresentando il 15% del PIL considerando l'intera filiera. Lo certifica il Rapporto annuale ISMEA presentato oggi a Roma alla presenza del Ministro Francesco Lollobrigida, che fotografa un settore resiliente agli shock esogeni del decennio e protagonista assoluto in Europa con numerosi primati. La solidità strutturale caratterizza sia l'agricoltura sia l'industria di trasformazione, confermando il ruolo strategico del comparto.

Primato europeo e risultati di eccellenza

Il Rapporto ISMEA 2025 posiziona l'Italia al vertice dell'agroalimentare europeo attraverso indicatori significativi. Il Paese guida la classifica continentale per valore aggiunto agricolo, inclusi silvicoltura e pesca, con 44,4 miliardi di euro in crescita sia nominale che reale. Nell'industria alimentare occupa la terza posizione europea con 38 miliardi di euro, registrando aumenti del 3,5% a prezzi correnti e del 3,2% a prezzi costanti, superata solamente da Germania e Francia.

Particolarmente significativa risulta la dinamica del reddito agricolo, cresciuto del 9,2% nel 2024 dopo il già consistente +11,7% del 2023. Un risultato che distanzia nettamente la media dell'Unione Europea, ferma a +0,7% nel 2024 e addirittura negativa nel 2023 con -6,2%. La produttività del settore primario raggiunge 46.300 euro di valore aggiunto per addetto, superando la media comunitaria.

Qualità, occupazione e investimenti

La leadership mondiale nelle produzioni DOP e IGP conferma l'eccellenza qualitativa italiana con circa 900 registrazioni, simbolo di distintività riconosciuta globalmente. L'occupazione agricola tocca circa 1 milione di addetti nel 2024, crescendo dello 0,7% rispetto all'anno precedente. Nel decennio l'incremento raggiunge il 2,9%, controtendenza rispetto al calo del 17% registrato in Europa.

Gli investimenti privati in agricoltura hanno toccato i massimi storici con 10,6 miliardi di euro nel 2024, segnalando la fiducia degli operatori nel settore. Questi dati complessivi delineano un comparto dinamico e in espansione strutturale.

Export record e surplus commerciale

L'export agroalimentare si avvicina ai 70 miliardi di euro nel 2024, con la bilancia commerciale che registra una trasformazione radicale: dal deficit di 6 miliardi del 2015 si è passati a un surplus di 2,8 miliardi. Il 2025 conferma il trend con esportazioni aumentate del 5,7% nei primi nove mesi. Il mercato statunitense si distingue con vendite per 7,8 miliardi di euro nel 2024, balzando del 17,1% sul 2023.

Criticità: scenario geopolitico e dazi

Il Rapporto evidenzia elementi di complessità esogena legati alle incertezze geopolitiche globali, in una fase di transizione verso il protezionismo commerciale. I nuovi dazi statunitensi introdotti nel 2025 rappresentano una questione delicata analizzata nel dettaglio. L'impatto dipende dalle specificità dei comparti, dalla sostituibilità dei prodotti italiani sul mercato nordamericano e dalle oscillazioni del cambio, che influenzano gli scambi quanto le tariffe stesse.

L'accordo Usa-UE del luglio 2025 ha determinato un dazio addizionale medio ponderato del 12,9% per l'agroalimentare, inferiore rispetto ad altri Paesi ma relativamente più penalizzante rispetto ai comparti industriali per cui l'Unione ha ottenuto condizioni migliori. La situazione rimane fluida e condizionata dalle aspettative degli operatori. Una valutazione accurata dell'impatto sarà possibile dalla metà del 2026.

Sostegno governativo: oltre 15 miliardi

Negli ultimi tre anni il Governo ha mobilitato oltre 15 miliardi per rafforzare filiere, innovazione e occupazione giovanile in agricoltura. L'attuazione del PNRR agricolo ha incrementato le risorse gestite dal Masaf da 3,6 a 8,9 miliardi di euro. Tra gli interventi principali spicca il Fondo contratti di filiera, la cui dotazione finanziaria è stata aumentata di ulteriori 2 miliardi per un totale complessivo di 4 miliardi.

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