Com'è andato il Caffè Tostato nel primo semestre 2022? Ce lo dice l'indagine IRI
L'analisi del mercato del caffè tostato nel primo semestre 2022 realizzata da IRI accende i riflettori sulle contingenze geopolitiche e, attraverso dati e riflessioni, ci parla del futuro di un comparto che genera un giro d'affari del valore di 1,3 miliardi di euro.
Nel 2021 il Caffè tostato ha sviluppato un giro d'affari di oltre 1,3 miliardi di euro con una crescita dell’1,1% trainata dai segmenti Cialde, Capsule e Grani.
IRI, leader mondiale nella gestione di big data e generazione di insight, ha analizzato il mercato nel primo semestre 2022, collegando i dati e i numeri alla situazione geopolitica contingente. Questo studio può aiutarci a capire quale sentiero stiamo percorrendo e dove ci porterà, con l'obiettivo di comprendere la soluzione evolutiva del mercato del Caffè Tostato.
Il primo semestre dell’anno in corso, al contrario, evidenzia un cambio di scenario importate. Rispetto agli anni precedenti oggi la pandemia sta rallentando grazie alla diffusione dei vaccini, ma si profila all’orizzonte lo spettro della guerra con pesanti conseguenze anche economiche.
Infatti, come tutte le altre materie prime, anche il Caffè vive oggi periodi difficili a seguito del forte aumento dei prezzi. Tuttavia, va sottolineato che i rincari del Caffè sono precedenti alle ulteriori difficoltà sopraggiunte ad inizio 2022: negli ultimi 12 mesi il Caffè negoziato presso le borse internazionali ha avuto un aumento di circa il 50% e rispetto ai minimi raggiunti a fine 2020, la quotazione è risalita di ben oltre il 100%. Questo incremento del costo della materia prima si è riversato sugli scaffali, inizialmente in modo lieve ma poi con maggiore convinzione e soprattutto con una frenata sullo sconto medio legato alle promozioni.
Il Caffè Tostato in numeri
Anche nei primi sei mesi del 2022, nel mondo della Distribuzione Moderna il Caffè Tostato, con un fatturato di oltre 700 milioni di euro, si conferma uno dei mercati più importanti del comparto alimentare. Il primo semestre si è chiuso con un trend positivo del +1,4% in termini di valore ma con un calo del -5,8% in termini di unità vendute. Questo incremento a valore e calo delle unità commercializzate è una conseguenza diretta del forte aumento del costo della materia prima.Cialde vs Capsule
Analizzando i diversi segmenti che compongono questo mercato si può osservare come quello delle Cialde sia l’unico a mostrare un trend positivo sia a valore che a volume. Una crescita che è concentrata al Sud Italia per oltre il 70%: si tratta di una rivitalizzazione del segmento, che dopo tempo ha riscoperto nuova linfa nella sua area geografica di forza. Il segmento delle Capsule, invece, registra un dato negativo in unità vendute per la prima volta da quando questa tipologia di prodotto è stata lanciata sul mercato (circa un decennio fa). Va però evidenziato che questo dato si confronta con controcifre molto alte dei primi mesi del 2021. Inoltre, il dato è negativo in termini di unità ma a volume è leggermente positivo: ciò significa che l’acquisto medio si rivolge verso confezioni con un numero maggiore di pezzi, mostrando un chiaro obiettivo di ricerca di maggiore convenienza da parte del consumatore.Grani vs Moka
Il segmento dei Grani mostra un risultato positivo solo in termini di valori (+7,7%), dovuto principalmente al rincaro del prezzo medio di quasi 10 punti percentuali. Calano, invece, le vendite in unità. Quello della Moka, un segmento storicamente molto promozionato, con i recenti aumenti di prezzo e la riduzione delle offerte che in generale riguarda tutto il Largo Consumo Confezionato, viene messo a dura prova. La ridotta profondità di taglio prezzo, infatti, si riflette su una minore efficacia promozionale e di conseguenza si traduce in un calo delle vendite.Previsioni
L’attuale contesto caratterizzato da una profonda incertezza in termini di costi della materia prima rende difficile fare delle previsioni sulle prospettive del mercato nei prossimi mesi. È però importante considerare che, come emerso anche nelle pagine precedenti, la ricerca di convenienza da parte del consumatore è già evidente e nel prossimo futuro l'utilizzo della leva promozionale sarà probabilmente un importante driver di acquisto. Gli operatori del settore dovranno perciò tenere in considerazione queste variabili ed essere pronti a rispondere in modo adeguato ai continui cambiamenti del mercato e alle esigenze dei consumatori.
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