Italiani e marchi europei: i più competenti sulla qualità

10 Apr 2018 - 02:45
Dop, Igp o biologico, gli italiani non hanno rivali quando si tratta di riconoscere i marchi europei di qualità per i prodotti alimentari, soprattutto per quanto riguarda la provenienza. E se siamo ancora ai primi passi nella conoscenza del biologico, non temiamo alcun confronto quando si tratta di scegliere in base alla "tracciabilità" del prodotto. Punto di forza ineguagliabile è proprio la ricerca di etichette di qualità europee come Dop, Igp e biologico, una capacità che ci invidiano in Europa. Secondo una ricerca realizzata a campione in sette Paesi (Italia, Francia, Ungheria, Germania, Norvegia, Serbia e Regno Unito) nell'ambito del progetto Strength2Food finanziato dall'Unione Europea, il bio non è il marchio più noto agli italiani, con meno della metà degli intervistati che lo riconoscono sugli scaffali, ben pochi rispetto a tedeschi e francesi che occupano le prime posizioni di questa classifica. Ma quando si tratta di marchi europei Dop e Igp ecco che si torna in pole position, testimoniando una conoscenza approfondita del territorio e delle sue specialità, che si tramuta in cultura e gusto esigente quando si tratta di generi alimentari. Nei marchi Stg, invece, è la Serbia che primeggia in classifica, lasciando in basso le altre nazioni dell'Unione europea. Lo studio ha focalizzato la sua attenzione anche sulle modalità di acquisto dei consumatori europei in tema alimentazione. Il fattore primario che guida le scelte nella spesa di tutti i consumatori europei è senza dubbio il gusto, ma quando si parla di provenienza del prodotto le cose cambiano e si crea una scala nettamente diversificata. Francesi e italiani sono in cima tra i popoli che maggiormente acquistano in base al territorio di provenienza del prodotto, quando al contrario in Serbia, Regno Unito, Norvegia e Ungheria sembra che la provenienza non sia tra gli elementi più considerati dai compratori. Un ulteriore punto toccato dalla ricerca ha riguardato il comportamento di ogni Paese nei confronti del benessere degli animali. I risultati hanno mostrato che mentre il Paese più attento dal punto di vista etico è la Germania, in Serbia e Ungheria il tema sembra non toccare assolutamente la popolazione, almeno posta al confronto con gli altri Paesi considerati nello studio. Ciò che più risalta dalla ricerca è che i Paesi europei non solo hanno abitudini alimentari differenti, ma anche una reazione nettamente diversa nei confronti dei marchi di qualità europei, che non sempre riescono a stimolare una sensibilizzazione nei confronti degli allevamenti e della qualità e provenienza dei prodotti.
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