La rucola della Piana di Sele in fase di decollo dopo il conferimento IGP
La rucola della Piana del Sele di Salerno irrompe sul mercato internazionale dopo il conferimento del marchio IGP.
Oltre 600 milioni di fatturato e quattromila ettari di terreno. Sono i numeri presentati a Berlino in occasione di Fruit Logistica, la più grande fiera europea del comparto ortofrutticolo. L'occasione è stata il convegno, ospitato nell'area Italian Fruit Village, al quale hanno partecipato Vito Busillo, presidente dell'associazione che ha promosso il riconoscimento dell'indicazione di origine protetta nonché presidente di Coldiretti Salerno, il presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini e il vicepresidente Gennarino Masiello, anche leader della federazione regionale della Campania, con la presenza dei principali consorzi di tutela salernitani.
L'area di produzione dell'IGP vede coinvolti i territori di Eboli, Battaglia, Pontecagnano Faiano, Montecorvino Rovella, Montecorvino Pugliano, Bellizzi e Capaccio - Paestum.
Numeri importanti per la produzione 2018: prodotti 400 milioni di chili in 430 aziende, di cui il 60% guidate da giovani con attenzione all'innovazione tecnologica e la sostenibilità ambientale.
La rucola della Piana del Sele rappresenta il 73% della produzione nazionale, di cui il 40% finisce nei canali di vendita dell'export, con picchi nei mesi invernali. L'85% della produzione è assorbita dalla grande distribuzione italiana e straniera. Il fatturato del 2018 è stato di circa 680 milioni di euro, con circa 5 mila addetti diretti e 4 mila dell'indotto.
L'IGP spingerà il fatturato a 850 milioni di euro. Aumentano anche i consumatori giunti a quota 20 milioni con un incremento di 2 milioni l'anno. Grazie all'Igp, la rucola della Piana del Sele si attesta al terzo posto nella top five dei prodotti italiani simbolici dopo Grana Padano Dop con 1,3 milioni di euro di fatturato alla produzione e il Parmigiano Reggiano Dop con 1,2 milioni. La Rucola IGP della piana del Sele è pronta a conquistare il terzo posto con una previsione ponderata di 850 milioni di euro, che precederà il Prosciutto di Parma Dop che fattura 816 milioni, l'Aceto Balsamico di Modena IGP con 381 milioni e infine, al sesto posto, la Mozzarella di Bufala Campana Dop con 372 milioni.
Compila il mio modulo online.