L'agroalimentare italiano nel I trimestre 2019: una fotografia di Ismea
Il primo trimestre del 2019 vede l'agroalimentare italiano registrare nel complesso numeri piuttosto positivi, nonostante le numerose difficoltà globali e specifiche. Le incertezze a livello mondiale sulle relazioni commerciali hanno rallentato di molto gli scambi, inoltre ogni comparto mostra difficoltà e punti di forza specifici. La fotografia tratteggiata da Ismea nel rapporto "AgrOsserva - La congiuntura agroalimentare nel I trimestre 2019" offre immagini specifiche di industria, prodotti, situazione occupazionale e spesa.
L'agroalimentare nel contesto economico
Nella prima parte del 2019 si mantiene incerto il contesto delle relazioni commerciali internazionali: non si avvertono, infatti, risoluzioni né sul fronte dei negoziati tra USA e Cina, né sul fronte Brexit. Gli scambi globali continuino a rallentare: il commercio mondiale in volume nei primi tre mesi del 2019 è cresciuto solo dello 0,4% rispetto al livello del primo trimestre 2018, dopo il +3,3% del 2018, e il +4,8% del 2017 (cfr. Central Planning Bureau). Secondo le stime del Fondo monetario internazionale, nel 2019 il Pil globale dovrebbe crescere del 3,3%, sintesi di un +1,8% delle economie avanzate e di un +4,4% di quelle emergenti. In effetti, il rallentamento dell’economia italiana è stato certificato dai dati sui conti economici nazionali del primo trimestre 2019: -0,1% la variazione del Pil su base annua.Settore agricolo
Il settore agricolo ha aperto il 2019 con un contributo positivo, seppur piccolo, all’economia nazionale: +0,1% la crescita del valore aggiunto su base tendenziale. A crescere in modo consistente nel primo trimestre 2019 è l’occupazione del settore (+5,3% su base annua), grazie a una forte spinta degli addetti indipendenti (+10,3%) e in misura minore dei dipendenti (+0,2%); in lieve arretramento rispetto all’anno precedente, invece, il numero di imprese agricole archiviate nel Registro delle Imprese, circa 742 mila a fine marzo 2019 (-0,7%). In aumento del 2,1% su base annua le imprese agricole giovanili (con responsabile under 35) che alla fine di marzo 2019 sono arrivate a quota 53,4 mila unità. Il fenomeno della crescita delle imprese giovanili si sta tuttavia affievolendo, come dimostra il calo congiunturale del loro numero (-7,3%).Produzione industriale
Il buon andamento della produzione industriale è in linea con l’accelerazione delle esportazioni italiane di prodotti agroalimentari nel primo trimestre 2019. Dopo il rallentamento del 2018 (+1,2%), la prima parte del 2019 fa segnare un +5,3% che porta l’export agroalimentare del trimestre a quota 10,5 miliardi di euro. In lieve crescita anche le importazioni (+0,3%), arrivate a 11,1 miliardi di euro.Ripresa export
Tra le destinazioni europee, Ismea segnala la ripresa dell’export verso Germania (+4%, dopo il -0,5% del 2018) e Regno Unito (+14%, dopo il +1,6% del 2018, probabilmente per una corsa agli acquisti alimentata dalle incertezze sulla Brexit). Tra le destinazioni extra-europee, risultano in accelerazione le esportazioni verso gli USA (+10,7%, dopo il +4% del 2018), mentre rallentano quelle dirette verso la Russia (+1,2%, dopo il +7,4% del 2018) e frenano le esportazioni verso il Canada (-2,1% dopo il +4,2% del 2018); si attenua invece il calo dell’export verso il Giappone (-0,3% dopo il -15,8% del 2018). A livello merceologico, quasi tutti i principali settori contribuiscono al progresso dei volumi esportati, ad eccezione di ortaggi freschi e cereali.Spesa delle famiglie italiane
Nel primo trimestre 2019, la spesa delle famiglie italiane per prodotti agroalimentari è in aumento. I dati sui consumi delle famiglie del Panel Ismea Nielsen, infatti, evidenziano un incremento complessivo della spesa dello 0,8% rispetto allo stesso trimestre 2018. Sono stati di nuovo i prodotti a largo consumo confezionati (LCC) a trainare la spesa (+1,9%) mentre per i prodotti sfusi (il 32,1% del valore del carrello) la spesa si è ulteriormente contratta (-1,7%). Si conferma in la tendenza verso una maggior disponibilità alla spesa per le bevande (+4,8%) piuttosto che per i generi alimentari (+0,3%).La congiuntura delle filiere agroalimentari
Il settore degli ortaggi ha risentito del gelo anomalo di inizio anno che ha fatto aumentare i prezzi, mentre verso la fine del trimestre il clima caldo ha determinato l'accavallamento dei cicli produttivi. Un trend registrato da Ismea è la crescita della vendita di ortaggi in busta, di cui vi avevamo parlato nella news: Cresce la vendita degli ortaggi in busta. Per quanto riguarda l'export, gli ortaggi freschi registrano -11,3% ma crescono le importazioni. I principali frutti registrano un ritorno alla normalità dei prezzi. Segnali positivi sui volumi esportati di frutta e agrumi freschi, in aumento del 7,1%; in crescita anche la frutta trasformata (+0,6%). Nella filiera cerealicola nel primo trimestre 2019 incrementi di listini su base annua hanno interessato: frumento tenero, duro, mais, orzo e riso. In particolare, il grano duro ha conosciuto una riduzione a livello internazionale, come vi avevamo raccontato nella nostra news: Grano duro: stime in ribasso in tutte le aree produttive. Per quanto riguarda il riso, è bene ricordare che l'Italia è il primo produttore in Europa, con una produzione di 1,40 milioni di tonnellate su 219.300 ettari coltivati da circa 4mila aziende, coprendo circa il 50% dell'intera produzione UE con una gamma varietale del tutto unica. Nonostante ciò, dopo un trend negativo nel 2016 e 2017, la situazione del mercato è migliorata dopo il ripristino dei dazi sul riso proveniente da Cambogia e Myanmar.Bevande: vino, birre, alcolici e bevande analcoliche
La vendemmia 2018 con 55 milioni di ettolitri registra un +29% rispetto all'annata precedente, cosicché i listini all'origine dei vini nazionali risultano in calo su base annua per il primo trimestre 2019. Ciò ha comportato una ripresa dei volumi rispetto al 2018. Il comparto delle bevande registra un aumento della spesa per vino +4,4%, spumanti +18,3%, birra +5,1%, bevande alcoliche con +5,2% e il +3,2% delle bevande analcoliche. Si segnala, inoltre, che la campagna 2018 è stata una delle peggiori per l'olivicoltura italiana, con una produzione di circa 175 mila tonnellate, il 59% in meno rispetto al 2017.Prodotti zootecnici: carni, uova e prodotti lattiero-caseari
I dati Ismea sul primo trimestre 2019 mostrano che il prezzo medio del pollo è sceso notevolmente sotto 1 euro/kg. Al consumo la spesa per le carni avicole registra +1,8%. In generale, è sempre vivo l'interesse del consumatore per le carni bianche. Il primo trimestre 2019 è caratterizzato da forte debolezza dei mercati suinicoli. Nel 2018 il prezzo medio del suino pesante (151-176 kg), destinato principalmente all'industria di trasformazione ad alta qualità DOP, è stato pari a 1,44 euro/kg. In base alla ripresa della domanda cinese, condizionata dalla diffusione della peste suina, la produzione suinicola dell'UE potrebbe essere spinta verso una dinamica positiva.Potrebbe interessarti anche la nostra news Assica: nel 2018 crescono produzione ed export dei salumi italiani
In lieve ripresa il mercato delle carni bovine. L'avvio del 2019 ha un’intonazione debole, ma nel mese di febbraio prima e di marzo poi, i prezzi sembrano invece intraprendere la strada del recupero. Meno roseo il quadro tracciato da Ismea per i prezzi delle carni all’ingrosso, che nel primo trimestre 2019 si attestano su livelli inferiori a quelli degli stessi mesi del 2018. I capi avviati al macello sono stati 12mila in meno rispetto allo stesso periodo del 2018. Per quanto riguarda la spesa domestica, la domanda mostra comunque una buona tenuta: la spesa aumenta di 2 punti percentuali, principalmente grazie ai prezzi elevati. Infine, si registra una situazione non positiva per il mercato dei conigli; il prodotto, infatti, resta orientato a un consumatore sempre più di nicchia. Stabili ma su livelli notevolmente inferiori ai primi mesi del 2018 i valori delle uova provenienti da allevamento in gabbia. In aumento i volumi complessivi: positive le vendite della categoria bio e allevate all'aperto, in flessione le altre. Nel primo trimestre del 2019 il mercato nazionale dei prodotti lattiero caseari ha mostrato evidenti segnali di ripresa, con il prezzo del latte alla stalla mediamente attestatosi su 40,6 euro/100 litri (iva esclusa, senza premi) e una variazione di quasi 10 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il rilancio del mercato in questa prima frazione di anno è stato evidente soprattutto per i formaggi tradizionali con i prezzi del Grana Padano a +26% rispetto a un anno fa, del Parmigiano Reggiano a +12% e del Gorgonzola e Provolone entrambi a +3%. Si conferma positiva anche la performance sui mercati esteri: nel primo trimestre le esportazioni di lattiero caseari sono in aumento del 14,4%.Clicca qui per scaricare il report Ismea AgrOsserva L'agroalimentare italiano nel I trimestre 2019
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