L’e-commerce del vino continua a crescere, il futuro è nella vendita via app
Continua la crescita dell’e-commerce del vino, secondo uno studio di Wine Intelligence a sostenere la tendenza potrebbe essere un allargamento degli investimenti per presidiare il segmento della vendita via app.
Si è scommesso a lungo, quando si era ancora nel pieno dell’emergenza pandemica, sulla tenuta della crescita dell’e-commerce nel mondo Wine & Spirits, con particolare attenzione al segmento enoico, storicamente legato al canale tradizionale, cioè al mondo dell’Horeca.
Quel terremoto chiamato pandemia, che ha di fatto sconvolto gli assetti della distribuzione del vino e modificato le abitudini, andando ad incidere sulle modalità di acquisto di un bene al quale non si è voluto rinunciare ma che ci si è abituati velocemente a reperire e fruire secondo nuovi schemi, poteva avere effetti temporanei e non restare radicato nel DNA dei consumatori.
Ma stando all’andamento dei mercati sembra proprio che la mutazione genetica sia avvenuta e che le dinamiche distributive siano destinate a consolidarsi in un nuovo assetto che vede crescere da un lato la Grande Distribuzione Organizzata (GDO), dall’altro la dimensione fatta di e-commerce diretti, marketplace e case d’asta online.
Le grandi aziende sono impegnate a presidiare tutti questi canali puntando allo sviluppo di infrastrutture, know-how e competenze digitali che consentano di posizionarsi sia nei propri paesi che all’estero.
Ad accrescere la valenza strategica del canale online sono stati anche gli effetti della crisi inflattiva esplosa sul finire del 2021, con relativo rincaro delle materie prime, unitamente all’instabilità sui mercati determinata dal conflitto russo ucraino.
Tutti elementi che, per un prodotto commercializzato a livello globale come il vino, hanno avuto un impatto molto forte, rafforzando il convincimento da parte degli imprenditori del mondo enoico che l’unico investimento significativo per il settore resta oggi proprio quello nella dimensione digitale.
Il balzo in avanti delle grandi piattaforme di e-commerce del vino del 2020 con un giro di affari di 118 milioni di euro e una crescita del 120% rispetto all’anno precedente, e gli altrettanto lusinghieri numeri del 2021 con un +40%, trovano infatti conferme, seppure con tassi di crescita ridimensionati, nel 2022.
La tendenza emerge anche dallo studio di Wine Intelligence, il Wine E-Commerce 2022 Strategic Report, con focus su 13 mercati, secondo il quale volumi e valori dell’e-commerce di alcolici continueranno a crescere, quelli del vino in modo particolare, anche quando la pandemia sarà definitivamente alle spalle.
Il dato, analizzando l’evoluzione dell’impiego del canale dall’esplosione della pandemia ad oggi, è che originariamente l’e-commerce enoico era pensato per un segmento specifico di consumatori, appassionati non sempre soddisfatti dalle selezioni sullo scaffale del supermercato e spinti alla ricerca di etichette acquistabili online soprattutto in determinate occasioni, come il Natale o una cena speciale.
L’emergenza sanitaria, con le sue restrizioni, ha modificato totalmente lo scenario, estendendo la diffusione degli e-commerce di vino in più paesi e allargando la base di utenti dal 10-20% di assidui bevitori ad una popolazione più ampia, a cui piace il vino e acquista regolarmente. Un allargamento che si conferma stabile in dieci dei tredici paesi oggetto di monitoraggio, con in controtendenza Stati Uniti, Germania e Cina, dove la percentuale dei consumatori che hanno acquistato vino online negli ultimi 6 mesi sarebbe cresciuta.
Ma lo spunto più interessante che emerge dallo studio è che a favorire il trend in futuro potrebbe essere lo sviluppo di un’area non ancora sufficientemente esplorata, quella delle vendite attraverso app basate su smartphone.
Oggi nella maggior parte dei mercati ad essere più diffuse sono le vendite su ordini tradizionali, che arrivano cioè dai siti web. La sfida per l’e-commerce del vino potrebbe essere proprio nello sviluppo di quel segmento ancora poco presidiato e che vede nei giovani i più assidui frequentatori, con un approccio all’acquisto completamente differente.
Chi acquista attraverso una app ordina infatti più frequentemente, con valori di spesa più elevati, selezionando quantità inferiori, in genere meno di sei bottiglie per ordine. Anche le aspettative sin termini di delivery sono diverse: si vuole ricevere il vino velocemente ed entro un tempo di consegna specificato e si è disposti a pagare di più per questi extra.
Se si riusciranno a soddisfare queste esigenze emergenti adattando la attuale struttura delle attività di vendita al dettaglio online, l’e-commerce del vino potrà proseguire la sua ascesa. Fondamentali saranno i tempi e la qualità degli investimenti in questa direzione, dal momento che i produttori di birra e alcolici sono tutti ansiosi di ottenere risultati in questo canale ad alto valore del futuro e si stanno muovendo esattamente in questa direzione.
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