La velocità di consegna fattore chiave per la vendita di alcolici online
L’e-shopping del vino vede nella velocità di consegna un fattore sempre più importante per i consumatori che amano acquistare online, disposti anche a pagare un prezzo maggiorato pur di vedersi recapitare l’ordine in tempi più stretti.
Negli ultimi tre anni il mondo della distribuzione del vino ha dovuto rivedere i suoi assetti, complice la forte accelerazione delle vendite online che, sebbene presentino ancora un’incidenza non paragonabile a quella di canali come la Grande Distribuzione Organizzata, hanno rafforzato e riposizionato il segmento dell’e-commerce dal quale i produttori vinicoli non possono più prescindere.
Secondo gli osservatori se il boom del 2020, che ha visto molte persone accedere alle piattaforme per la prima volta, è stato spinto dalla necessità e dalle limitazioni imposte dalla pandemia, oggi lo shopping online di vino è una scelta fortemente voluta, figlia di comportamenti di consumo consolidati ma sotto certi aspetti ancora in costante evoluzione.
Chi acquista vino online è attratto infatti dalla comodità di poter ricevere direttamente a casa propria l’oggetto del desiderio, potendo contare su una scelta particolarmente ampia, data la profondità di catalogo di gran parte degli e-commerce dedicati, e spinto dai tanti contenuti di valore che guidano anche i meno competenti ed esperti nella selezione.
A fare incetta del 46% delle bottiglie acquistate grazie alla rete sono i consumatori della cosiddetta Generazione X (nati cioè tra il 1965 e il 1979), seguiti dai Baby Boomers (1946-1964) per il 30% e dai Millennials (1980-1995) con un altro 23%.
I giovanissimi (Generazione Z) rappresentano appena l’1,1%, ma i loro acquisti nel triennio considerato sono risultati in crescita (pesavano per lo 0,6% del totale nel 2019), una tendenza in aumento anche nel caso dei Millennials (passati dal 19,9% al 22,8% nel 2021).
Gli e-shopper del vino diventano sempre più esigenti, considerano l’esperienza-utente qualificante il processo di vendita, si aspettano che l’operazione per finalizzare l’acquisto sia semplice, veloce e vantaggiosa in termini di prezzo, e pongono attenzione anche alla conoscenza e affidabilità di chi offre il prodotto, all’ampiezza dei servizi di consegna e alla facilità del reso.
In particolare a crescere nel tempo è stata l'importanza attribuita alla velocità di consegna, bisogno emergente rispetto al quale il mercato ha risposto con nuovi servizi di delivery.
Secondo un’analisi di IWSR condotta in 16 mercati principali se di fatto i consumatori delle realtà oggetto dello studio attribuiscono livelli di importanza diversi alla velocità di consegna, la netta tendenza che si può identificare è che questa variabile stia diventando comunque una discriminante ovunque.
In materia di delivery ad essere più attenti alla rapidità sarebbero i consumatori più giovani, compresi i Millennial e quelli della Generazione Z (che hanno l'età legale per bere).
In alcuni paesi i consumatori mostrerebbero una chiara volontà di pagare di più per la consegna entro un'ora dall'ordine: è il caso di Brasile, Stati Uniti e Italia. In altri paesi, come la Cina, gli acquirenti di bevande alcoliche sarebbero disposti ad accettare maggiori costi e una scelta di prodotti meno ampia pur di vedersi garantita la consegna rapida. Al contrario i consumatori di paesi come il Regno Unito sarebbero restii a prediligere tali servizi se a questi ultimi dovesse corrispondere un costo più elevato e una gamma di prodotti più ristretta.
Il mercato ha iniziato a rispondere a questo bisogno e alcune società di distribuzione offrono la consegna di birra, vino e liquori in meno di 60 minuti, come nel caso di Drizly, negli Stati Uniti, acquistata da Uber per 1,1 miliardi di dollari nel 2021, e c’è chi, come Wineapp, scende sotto soglie ancora più improbabili fino a qualche tempo fa, con consegne di vino in appena 20 minuti nel centro di Londra.
Si tratta di standard non facili da sostenere perché per quanto la consegna rapida si sia dimostrata popolare in tutti i mercati, richiede alti investimenti di capitale. Con l'aumento del numero di fornitori, una concorrenza sempre più agguerrita e un freno generale dell'e-commerce dopo il ridimensionamento dell’emergenza pandemica, si sta rivelando problematico per alcuni operatori riuscire a rimanere in pista.
Esistono inoltre ampi spazi di miglioramento, per esempio nella disponibilità dei servizi finalizzati a ottimizzare consegne e resi, che richiedono una maggior integrazione informatica di tutti i processi, oppure nell’impiegare un packaging che oltre ad essere funzionale sia anche sostenibile, dal momento che chi è propenso ad acquistare online ha manifestato una maggiore sensibilità rispetto alla qualità dell’imballaggio.
Insomma è in atto una rivoluzione che le aziende dal canto loro stanno affrontando investendo nella meccanizzazione e nell’automazione dei magazzini per velocizzare il processo di approvvigionamento e le consegne, il tutto anche per accrescere la percezione del brand da parte di e-shopper sempre più selettivi.
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