Rottensteiner: 500 anni di viticoltura in Alto Adige tra masi e pietra rossa
Storici viticoltori della provincia di Bolzano i Rottensteiner si definiscono produttori di “vini altoatesini veri e legati al territorio”.
Nell’antichità si riteneva che nel nome di una persona fosse custodito il suo destino, fu Plauto a scriverne per la prima volta in una delle sue commedie sottolineando come questa corrispondenza potesse essere premonitoria.
Niente di più veritiero quando si parla dei Rottensteiner, storici viticoltori della provincia di Bolzano, che, come testimoniano alcuni antichi documenti del 1530, si dedicano con continuità da oltre 500 anni alle vigne e alla terra, a quel porfido cui le loro origini sembrano essere etimologicamente e fatalmente connesse. Roter Stein significa infatti “pietra rossa”, non una coincidenza ma una continuità di senso, ad anticipare quel legame viscerale con i suoli che avrebbe caratterizzato l’impegno di intere generazioni.
Il racconto più recente ha inizio quasi settant’anni fa con il nonno Hans, uomo ambizioso e visionario guidato nelle sue imprese da un’idea fissa: creare la propria cantina e dar vita al suo vino in un territorio caratterizzato dall’estrema frammentazione della proprietà partendo da soli quattro ettari di vigneti, un obiettivo sfidante che realizzerà nel 1956 e che lo spingerà a prendere accordi con i contadini dei dintorni per acquistare le loro uve creando un sodalizio, una cooperazione basata sulla fiducia, che da allora si rinnova di vendemmia in vendemmia.
Dedita inizialmente alla vendita di vino sfuso in Svizzera e pronta negli anni ‘80 ad aprirsi all’imbottigliamento grazie all’intraprendenza del figlio Toni, la cantina vede un definitivo cambio di passo nel 2001, con l’ingresso del nipote Hannes che oggi, con la moglie Judith guida l’azienda sostenuto dagli altri membri della famiglia.
I vigneti di proprietà attualmente hanno raggiunto un’estensione di circa 12 ettari e l’attività produttiva continua ad essere sostenuta dai conferimenti di uve provenienti da 45 masi dislocati in zone vinicole come il cuneo verde di Gries e Appiano, in quell’areale dell’Alto Adige che esprime al massimo il suo potenziale in varietà come il Lagrein, la Schiava e in vini come il Santa Maddalena. Ogni maso racconta la propria storia e svolge un ruolo chiave portando in dote la sua particolare unicità.
La filosofia aziendale mira alla salvaguardia dei vigneti ponendo l’accento sulla qualità delle uve come prerequisito per produzioni identitarie in un territorio dove le pendenze e le dimensioni ridotte dei vigneti rendono la raccolta manuale l’unica pratica percorribile per la vendemmia, ulteriore garanzia di selettività.
Maso Thurnerhof
Ma l’operato dell’uomo è coadiuvato dalla natura e dal clima che nella provincia di Bolzano vede convergere influssi di stampo mediterraneo e alpino, con temperature alte d’estate, grandi escursioni termiche sui pendii durante la notte e ventilazione, elementi che incidono positivamente sullo sviluppo polifenolico. E poi i suoli, quel porfido riconoscibile nei dintorni della città, sui pendii del Monzoccolo e del Renon, che contribuiscono a determinare la mineralità di vini chiari, eleganti e freschi, che vogliono esprimere la propria tipicità in relazione al vitigno e al territorio. Non è un caso che la maggior parte delle etichette è rappresentata da monovarietali.
I vini
Le linee dei vini Rottensteiner sulle quali campeggia la silhouette di uno Stambecco, simbolo araldico dell’azienda, sono tre.
Linea Classica: si compone di otto vini bianchi, un rosato e cinque rossi, prodotti eleganti che preservano la tipicità.
Linea Cru: si compone di quattro vini, l’origine e la provenienza delle uve da vigneti e areali specifici rappresentano l’elemento distintivo.
Linea Select: comprende i gioielli della cantina Rottensteiner ottenuti da una selezione di parcelle all’interno dei singoli vigneti, vini per i quali si prevede la maturazione in botti di rovere.
Punta di diamante a sè stante il vino da dessert, Gewürztraminer Passito Cresta, premiato in occasione di diversi concorsi nazionali ed internazionali: nasce dalle migliori uve di Traminer selezionate e fatte appassire su graticci per circa cinque mesi e dopo pressate.
Il nostro focus è sulla Linea Cru e riguarda l’ultima annata, la 2023, in generale caratterizzata da un inizio siccitoso seguito da piogge intense, con grande umidità in vigna che ha richiesto continui interventi per evitare la proliferazione di malattie; anche sulla base dei versanti tra i viticoltori si distinguono quelli che sono riusciti a lavorare comunque bene ottenendo un ottimo prodotto e chi purtroppo a causa di eventi anche straordinari come le grandinate ha perso il 60/70% del raccolto.
Il Pinot Bianco Carnol Alto Adige Doc 2023 è un vino elegante, si fa riconoscere per la sua freschezza e per la sapidità che richiama la beva; è ottenuto dal vigneto Tollhof, esposto a sud-ovest, a 650 m.s.l.m. con terreno porfirico estremamente minerale. 5.000 le bottiglie prodotte, prende il nome dal Vecchio Borgo San Pietro, parte della zona classica del Santa Maddalena, che ha dato i natali a Toni Rottensteiner.
Il Gewürztraminer Cancenai Alto Adige Doc 2023 è prodotto in 4.000 unità, da uve coltivate nei pressi di Termeno, a 400 m.s.l.m. su terreni calcarei esposti a sud-ovest. Dagli eleganti sentori aromatici e soprattutto speziati è un vino molto gastronomico che si fa notare per struttura e persistenza. Il nome deriva dall’antico Borgo Guncina, chiamato un tempo Cancenai, luogo natale di Rosi Rottensteiner.
La Schiava Vigna Kristploner Alto Adige Doc 2023 è un vino dalla beva immediata e piacevole, versatile nell’abbinamento, un naso intenso con note di viola e ciliegia. Schiava in purezza, allevata con il sistema della Pergola su terreni esposti a sud-est sabbiosi e porfirici, a un’altitudine tra i 300 e i 500 m.s.l.m., in una zona di produzione situata presso il maso “Kristploner” a Guncina, sui pendii del Monsocolo. La sua vinificazione avviene alternando acciaio e grandi botti di rovere, che incidono sulla struttura e ne intensificano lo spettro aromatico.
Il Santa Maddalena Classico Vigna Premstallerhof Alto Adige Doc 2023 è un blend costituito per il 93% da Schiava e il 7% da Lagrein. Le vigne del maso Premstaller da cui provengono le uve, poste su terreni sciolti e porfirici ed esposte a sud-est a 400/500 m.s.l.m., sono in conduzione biodinamica, dirette dalla signora Vogel. Stilisticamente distinto dalla Schiava Vigna Kristplonerhof, il Santa Maddalena si riconosce per i profumi che virano sulla frutta matura, con prugna e ciliegia rossa, e sulle note speziate, una maggiore struttura, una parte tannica più decisa; un vino elegante che si presta all’abbinamento con piatti di terra importanti.
Per contatti
Tenuta Hans Rottensteiner
Via Sarentino 1/A
39100 Bolzano
www.rottensteiner.wine
info@rottensteiner.wine
Maso Kristplonerhof
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