Löwengrube contro lo spreco: dopo le chiusure ridistribuisce il cibo
Dopo l'annuncio della chiusura dei suoi locali, Löwengrube si è impegnato in azioni antispreco: il cibo deperibile già acquistato è stato ridistribuito tra i dipendenti o donato ad enti
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A 24 ore dal primo annuncio di chiusura volontaria della maggior parte dei suoi ristoranti in tutta Italia (di cui vi abbiamo parlato qui) Löwengrube aveva chiuso tutti i suoi 22 punti vendita, anche quelli all’interno di centri commerciali e outlet.
La catena italiana in franchising di ristoranti birrerie in stile tipico bavarese impiega in tutta Italia circa 350 persone. Tutti gli affiliati hanno risposto con convinzione alla proposta lanciata da Pietro Nicastro, AD di Lowen-Com e ideatore del format di ristorazione bavarese che sta ottenendo grande successo ed è osservato sempre più come un modello di sviluppo positivo nel mondo del franchising.
L’annuncio della chiusura, arrivato prima del DPCM dell’11 marzo, segno di sensibilità verso la necessità di ciascuno di dare un contributo personale al contenimento del contagio da Covid-19, è ancora più difficile per un’azienda che proprio da quest’anno ha in programma importanti piani di sviluppo.
“Ma sono solo rimandati di qualche mese – commenta Pietro Nicastro – sfrutteremo queste settimane per organizzarci e migliorare ulteriormente il nostro servizio. Da questa esperienza, ad esempio, abbiamo già imparato a mettere in pratica un impegno che ci sta molto a cuore e che in futuro vogliamo affrontare in modo organizzato: le politiche antispreco.
Abbiamo sostenuto nelle scorse settimane la petizione che il Festival del Giornalismo Alimentare ha lanciato sulla piattaforma Change.org proponendo l’obbligo della food bag nei ristoranti. È un tema di grande attualità, che ci tocca da vicino perché una buona percentuale di spreco di cibo avviene proprio nei consumi fuoricasa e sappiamo che questa tipologia di consumi aumenterà nei prossimi dieci anni. Non possiamo aspettare, bisogna agire subito per evitare che lo spreco aumenti con l’aumentare dei consumi fuoricasa.”
Un tema emerso anche nei primi giorni dell’emergenza Coronavirus, quando con la scarsità di clienti nei ristoranti cinesi il tema dello spreco delle materie prime è diventato fortemente di attualità.
Con la chiusura dei locali Löwengrube, tutti gli affiliati si sono adoperati per evitare che le scorte di cibo deperibile ormai acquistate andassero sprecate. Le derrate di alcuni punti vendita sono state donate alla Caritas o al Banco Alimentare. Altri locali hanno suddiviso il cibo tra i dipendenti e le loro famiglie, che potranno così avere autonomia per alcuni giorni ed evitare di recarsi nei supermercati.
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