Manca manodopera nei campi e Riccione pensa agli stagionali del turismo
Il comune di Riccione pensa di dirottare gli stagionali del turismo a rischio nei campi, dove c'è grave carenza di manodopera.
In questo momento in cui l'emergenza sanitaria causata dalla diffusione del COVID-19 va di pari passo con le difficoltà delle imprese e delle attività del nostro Paese, a causa delle misure contenitive, abbiamo bisogno anche di segnali positivi. Per questo Horecanews.it, tenendo fede al patto d'informazione con i suoi lettori, ha deciso di non fermare la normale programmazione ma di tenervi aggiornati sulle notizie del settore, anche per concedere un momento di svago dalle difficoltà del momento.
La Regione Emilia Romagna ha risposto all'sos sulla carenza di manodopera stagionale agricola e mette in campo la rete dei 38 Centri per l'impiego che fanno capo all'Agenzia regionale per il lavoro per aiutare le imprese a reclutare in tempi rapidi le figure professionali indispensabili per mandare avanti nelle prossime settimane e mesi il lavoro nei campi e negli allevamenti, nel pieno rispetto delle condizioni di sicurezza imposte dall'emergenza Coronavirus.
Una decisione, come ha spiegato il presidente della Regione Stefano Bonaccini, dettata dalla necessità di scongiurare un drastico rallentamento dell'attività produttiva, oggi più che mai fondamentale per assicurare adeguate forniture di cibo alla popolazione, a causa della carenza di operai che si va profilando in vista dell'avvio delle grandi campagne di raccolta dei prodotti, in conseguenza della massiccia “fuga” nelle scorse settimane verso i loro Paesi d'origine di migliaia di lavoratori agricoli provenienti, soprattutto dall'Europa dell'Est, per sfuggire alla minaccia del Covid-19.
La soluzione del comune di Riccione per fare incontrare Turismo e Agricoltura
Ma il Comune di Riccione va oltre e tenta di risolvere due problemi con una sola manovra. Proprio pochi giorni fa i dati commissionati dalla Regione all'Osservatorio turistico di Unioncamere hanno rivelato che l'impatto del covid-19 sull'industria turistica emiliano-romagnola nel periodo marzo-agosto può essere calcolato in una perdita di 19,2 milioni di presenze (-42%) e in una riduzione del giro d'affari di 1.180 milioni di euro nella migliore delle ipotesi. Numeri che potrebbero salire a 28 milioni di presenze in meno (-62%) e una perdita di 1.800 milioni di euro in quello peggiore. E così il Comune di Riccione rilancia con un'idea per salvare i raccolti e i posti di lavoro dei tanti stagionali del turismo in pericolo: impiegare queste figure professionali nelle aziende agricole. "Facilitare l'incontro tra lavoratori stagionali del turismo che, rischiano di rimanere senza lavoro almeno nei primi mesi estivi, e le aziende in attività", ha detto l'assessore alle attività economiche del comune di Riccione, Elena Raffaelli. Si dovrà favorire così l'incontro fra le aziende agricole del territorio che hanno necessità di manodopera per le campagne di raccolta e le centinaia di lavoratori stagionali che in Emilia Romagna trovano impiego proprio nei mesi estivi. "Il nostro territorio mostra flessibilità, da una parte ci stiamo organizzando per poter comunque accogliere i visitatori che non devono privarsi delle bellezze di Riccione - ha commentato il sindaco Renata Tosi - dall'altra lavoriamo per trovare nuovi sbocchi lavorativi per le famiglie che devono portare il pane in tavola". [contact-form-7 id="1103" title="Form Articoli"]
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