Marrone: "è il momento di ritrovare la verità del cibo"
È necessario ritornare a quel che c'è realmente in tavola frutto di una sapiente trasformazione di materie prime e loro mescolanza creativa, ma anche frammenti significativi di storia, società, cultura, politica, identità etniche. Lo sostiene Gianfranco Marrone, professore ordinario di Semiotica nell'Università di Palermo, nel volume "Dopo la cena allo stesso modo, dieci anni di immaginario gastronomico" (Torre del vento edizioni, pagine 198, 14 euro).
È giunto il momento di concentrarsi sul piatto stesso, sulle molteplici verità dell'esperienza gastronomica, laddove la 'gastromania' ha spostato di molto l'attenzione dal piatto ai cuochi.
Gianfranco Marrone, saggista e scrittore, lavora sui linguaggi e i discorsi della contemporaneità. È giornalista pubblicista, collabora a "Tuttolibri" de "La Stampa", "doppiozero" e "Alfabeta2". Tiene, tra gli altri impegni, una rubrica intitolata "Punto" nell'ultima pagina del magazine "Il Gattopardo".
Il libro è stato presentato a Palermo nell'ambito della decima edizione della rassegna "una marina di Libri". Il festival dell’editoria indipendente di Palermo, giunta alla sua decima edizione è organizzata dal C.C.N. Piazza Marina & Dintorni, Navarra Editore e Sellerio, nel suggestivo scenario dell’Orto botanico dell’Università degli Studi di Palermo. Per il decimo anniversario il tema è stato “Isola/Isole”.
"Dopo la cena allo stesso modo, dieci anni di immaginario gastronomico" raccoglie una serie di saggi che il semiologo ha scritto per diverse testate con una serie di foto scattate dall'autore. Il volume propone di attuare "alcune tattiche di resistenza al generale declinare degli interessi nei confronti del cibo, della cucina, del gusto, della convivialità. Un decalogo, in questo, potrà esser utile, non foss'altro che come mappa entro cui cercare di orientarsi nel presente e nel futuro prossimo venturo".
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