Nas Torino: tre persone fermate per ricettazione e contraffazione alimentare
Un'articolata indagine congiunta di Nas e Guardia di Finanza partita a marzo 2022 ha portato al fermo di 3 persone dedite sistematicamente alla vendita di prodotti già scaduti o prossimi alla scadenza, reimmessi in commercio con etichettature e/o confezionamenti contraffatti
Nella mattinata dell’11 luglio, nelle Province di Novara, Biella, Livorno, Milano, Parma e Reggio Emilia, i Carabinieri dei NAS di Torino hanno eseguito il fermo di 3 persone già indagate nel contesto di una complessa indagine finalizzata al contrasto di quella che si è rivelata una vera associazione per delinquere dedita alla ricettazione e alla contraffazione alimentare.
Le attività, eseguite in collaborazione con i Comandi Provinciali Carabinieri e con i NAS delle zone interessate, hanno riguardato 14 tra abitazioni private ed esercizi commerciali, distribuiti su 6 differenti province. Le indagini erano partite nel marzo del 2022, quando i militari del NAS di Torino, presso una rivendita alimentare della Provincia di Novara, hanno sottoposto a sequestro penale diversi kili di prodotti dolciari potenzialmente pericolosi per la salute pubblica in quanto sprovvisti di documentazione commerciale e riportanti una data di scadenza risultata poi contraffatta.
Dai successivi accertamenti è emerso come tali prodotti provenissero da un’azienda di commercio all’ingrosso, sempre localizzata nel novarese, finita sotto la lente degli inquirenti. L’attività, svolta congiuntamente dai militari dell’Arma e della Guardia di Finanza sulle fatture e sulle documentazioni contabili nel tempo acquisite, ha consentito di ricostruire in modo dettagliato i rapporti finanziari intercorrenti tra gli indagati, nonché il volume economico particolarmente significativo delle attività illecite.
Lo scorso ottobre diverse tonnellate di alimenti, per un valore approssimativo di 1 milione di euro, erano stati sequestrati all’interno di un magazzino della Provincia di Novara, qui trovati rietichettati e pronti alla vendita anche se scaduti. Nel corso dei mesi è stato possibile ricostruire i legami tra i diversi indagati, nonché i caratteri specifici del vincolo associativo, ovvero in particolare la predisposizione di un’organizzazione stabile basata su un accordo tra gli interessati finalizzato alla commercializzazione di alimenti e prodotti per la casa, acquistati anche da note aziende italiane, già scaduti o comunque prossimi alla scadenza, reimmessi in commercio con etichettature e/o confezionamenti contraffatti nell’indicazione del lotto e delle scadenze.
Attualmente i tre soggetti sono sottoposti a misura cautelare; le indagini sono attualmente nella fase preliminare e si attende per loro la sentenza definitiva che stabilirà eventuali colpe e reati.