Ospitalità e Intelligenza Artificiale: una riflessione da HostMilano per il settore
Intelligenza artificiale e IoT sono le nuove sfide della fase 3 per il settore ospitalità: Host Milano fa il punto e analizza i nuovi trend.
Se durante il lockdown diverse aziende, in Italia come all’estero si sono fermate, per molte il must è stato uno solo: puntare, ancora più che in passato, sull’utilizzo di dispositivi di ultima generazione e di app legate all'Internet of Things.
Le nuove soluzioni legate all’AI (Intelligenza Artificiale), monitorate in Italia e sui principali mercati internazionali da HostMilano, manifestazione leader dell’accoglienza e osservatorio privilegiato sulle tendenze del settore, sono ormai presenti in diversi ambiti applicativi: dai menu di locali e ristoranti alla possibilità di analizzare i Big Data dei clienti, prevedere gli ordini e organizzare il lavoro in cucina, passando per il mondo del coffee. Perché per tutti, oggi la sfida è capire come l’Intelligenza Artificiale possa rispondere ai bisogni della Nuova Normalità.
La realtà questa volta supera di poco la fantasia perché il locale del futuro ha già fatto capolino e le industrie del settore hanno visto nell’AI e nella tecnologia le possibili soluzioni ai diversi problemi che si sono presentati durante il lockdown a livello globale. “Soluzioni touchless legate all’AI sono ormai presenti in diversi ambiti applicativi – spiega Juan Bernardo Kferman, Buyer Food, Beverage & Supplies di Club Med - USA and Caribbean Region - Dalle macchine da caffè ai menu, dalle chiavi della stanza fino allo sciacquone del water. A queste si aggiungono tutta una serie di app e di sistemi di automatizzazione disponibili su qualsiasi telefono cellulare. Nuove idee e nuove tendenze che continueranno anche nell'era 4.0. Le aziende oggi dedicano ampio spazio alle innovazioni”.
Anche Brad Pierce, presidente di Restaurant Equipment World nonché ex presidente di FEDA – Foodservice Equipment Distributors Association, prevede che ci sarà una maggiore attenzione all'automazione, alla riduzione della manodopera, e che questo cambiamento diventerà un fattore chiave nelle decisioni di acquisto nel settore delle attrezzature per la ristorazione: “Questa tendenza – continua Brad Pierce – era già in atto per motivi economici prima del Covid, ma ora è stata accelerata poiché gli operatori hanno una maggiore necessità di rimodellare permanentemente le loro operazioni con meno manodopera e più misure di allontanamento sociale. Si denota una continua evoluzione nel nostro settore: dalla produzione di barriere protettive ai partner che offrono servizi di fornitura di articoli disinfettanti agli operatori fino alle innovazioni tecnologiche come orologi integrati con controllo della temperatura per i dipendenti e registrazione ai fini della conformità. Questo tipo di dispositivo deve ancora essere diffuso, ma prevedo che diventerà molto più comune nelle prossime settimane”.
Dello stesso parere Andrew Rigie, direttore di New York Hospitality Alliance: “L'industria della ristorazione di New York City è stata devastata dal Coronavirus. Quando riapriremo e recupereremo, vedremo emergere tendenze che vanno dall'ulteriore adozione di pagamenti mobili e menu digitali a una serie di attività che potremo fare senza contatto. Vedremo la chiusura al traffico di strade e piazze della città per consentire ai ristoranti di servire più clienti all'aperto per compensare le riduzioni di occupazione all'interno e vedremo una crescente pressione sul governo per attuare politiche a sostegno del settore della ristorazione”.
Lo scorso anno, il colosso mondiale dei fast food McDonald’s ha messo a segno la sua più grande acquisizione da vent’anni a questa parte sborsando 300 milioni di dollari per la startup israeliana Dynamic Yield. Che, non a caso, ha sviluppato una tecnologia basata su algoritmi di intelligenza artificiale per l’elaborazione di menu personalizzati attraverso l’analisi dei dati delle preferenze dei clienti.
Guardando più da vicino la realtà italiana, Gruppo Cimbali, leader nel settore delle macchine da caffè, tra i pionieri prima della telemetria e poi dell’Iot applicato alle macchine professionali per caffè espresso, oggi vede nell’Intelligenza Artificiale un business irrinunciabile per tutto il mondo dell’industria. “L’AI è a oggi nelle agende di tutte le aziende, con focus non solamente sulla tecnologia in sé, ma su quanto questa stessa possa generare valore e benessere per le aziende e, di riflesso, per il mercato – spiega Maurizio Tursini, Chief Technology and Innovation Officer Gruppo Cimbali – È necessario avvalersi, sviluppare o implementare una tecnologia che possa rendere l’esperienza d’uso unica e che non venga percepita come un “add on” ai sistemi esistenti di cui diviene parte integrante. L’intelligenza artificiale è quindi una soluzione che, da un lato strizza l’occhio all’utilizzatore che vede garantita l’erogazione di un servizio ottimale cucito addosso alle sue esigenze, e al produttore, che può ottimizzare al massimo le prestazioni della macchina e dei suoi impianti. La sfida è infine capire come l’AI possa rispondere ai bisogni che stanno emergendo in questo ultimo periodo di emergenza mondiale”.
E proprio durante il lockdown, Rational Italia ha introdotto una serie di webinar rivolti a tutti coloro interessati a scoprire le innovazioni della nuova linea di forni professionali, sempre più orientati allo sviluppo di soluzioni di cottura intelligenti che imparano e si adattano alle esigenze degli chef. “Siamo soddisfatti di come stanno andando i webinar e dei feedback davvero positivi che abbiamo ricevuto dai partecipanti – ha spiegato Federica Padrin, Direttore Marketing di Rational Italia - C’è chiaramente molto interesse per questo tipo di attività online, che ci dà ulteriore impulso per andare avanti con il programma ed espanderlo nelle prossime settimane”.
Se i robot si rivelano utili per svolgere i compiti più ripetitivi e faticosi, il vero valore dell’AI è la sua capacità di aiutare gli operatori della ristorazione a prendere decisioni migliori nella gestione e nel servizio clienti. “Prima di tutto è necessario digitalizzare i dati, delle forniture e degli ordini, che vanno presi da palmare – dice Samuele Fraternali, ricercatore Senior dell’Osservatorio eCommerce B2c del Politecnico di Milano - Poi si può pensare a soluzioni di gestione dei Big Data che permettono di affinare gli approvvigionamenti riducendo sprechi e costi”.
Tecnologia digitale anche nel quartiere fieristico di Fiera Milano
Molti gli interventi strutturali effettuati nello spazio fisico del quartiere espositivo di Fiera Milano. Attraverso l’utilizzo di touch point multipli basati su nuove tecnologie (IoT, Data analytics, Cloud, Mobile App), Fiera Milano si è infatti dotata di una serie di strumenti di ultima generazione, tra cui: un’infrastruttura composta da 80 ledwall ad alta risoluzione e adattabili ad una grande varietà di tipologie di infotainment; una heatmap che permetterà una geolocalizzazione all’interno del quartiere; una mappa che monitora flussi e percorsi nei padiglioni; una nuova app di quartiere (con il nuovo sistema di wayfinding, di fast track, di prenotazione parcheggi e di ristorazione).HostMilano è il salone dell’ospitalità professionale più importante a livello mondiale, che a ogni edizione è in grado di accogliere circa 2.200 espositori provenienti da 55 Paesi e oltre 200mila visitatori, il 40% dei quali internazionali. La prossima edizione si terrà a Fiera Milano dal 22 al 26 ottobre 2021.
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