Montasio a Cibus: come si faceva una volta
Il Consorzio di Tutela del formaggio Montasio parte alla conquista di nuovi mercati e si presenta alla 19° edizione di “Cibus”, il salone internazionale biennale dell’alimentazione in programma a Parma fino a giovedì 10 maggio, con un’immagine rinnovata e un nuovo progetto, volti a sottolineare il potenziale di questa eccellenza gastronomica e artigianale del territorio, di fatto unica dop del comparto lattiero-caseario del Friuli Venezia Giulia.
"Gli italiani si confermano consumatori attenti e continuano a prediligere gli alimenti di qualità - afferma il presidente del Consorzio Maurizio Masotti - e la qualità intesa come rispetto e conformità a determinati criteri e parametri è per noi un elemento fondante che sottolinea l’alto livello qualitativo del prodotto lavorato e della materia prima d'origine. Valori imprescindibili – aggiunge Masotti - che meritano una maggiore valorizzazione e diffusione affinché questo piccolo patrimonio possa essere conosciuto anche fuori dalla nostra area di produzione".
L’insieme di fattori che salvaguarda l’origine e la tipicità del formaggio Montasio DOP sono imprescindibili.
La zona di produzione: il latte viene infatti prodotto e trasformato in Montasio DOP solo nel Friuli - province di Udine, Pordenone, Gorizia e Trieste- e nel Veneto orientale -provincie di Belluno e Treviso - e in alcune aree delle province di Padova e Venezia. La materia prima: il latte fresco, controllato sia alla stalla che nel caseificio; indispensabile per la flora microbica che caratterizzerà il formaggio Montasio DOP. La tecnologia: morbida, che asseconda la flora microbica nella lenta stagionatura del prodotto e contribuisce a formare le caratteristiche nutrizionali. La marcatura: apposta alla produzione dal Consorzio di Tutela, serve a 60 giorni a garantire l’identità, l’origine e il rispetto delle caratteristiche dei disciplinari.
Il Montasio è quindi un formaggio genuino e nutriente, fatto ancora come si faceva una volta e se la tradizione resta il caposaldo, per far crescere il consumo di questo formaggio il Consorzio si è orientato verso un rinnovamento d’immagine del prodotto e una nuova campagna promozionale.
“I comportamenti alimentari sono radicalmente cambiati negli ultimi anni – afferma la responsabile comunicazione Marina Cavedon -, il formaggio non viene più consumato dalle famiglie solo a fine pasto, quindi bisogna comunicare momenti nuovi di consumo, momenti che divergono dai soliti schemi. La sfida che oggi noi vogliamo affrontare – sottolinea Marina Cavedon - è proprio questa, inserire nei nuovi stili di vita, nelle attività sempre più frenetiche che caratterizzano le nostre giornate dei “Momenti Montasio” (questo il claim di campagna) momenti in cui sia in casa, al lavoro, a scuola, nello sport o in compagnia sia possibile e desiderabile gustare un pezzetto del nostro prodotto”.
Il Montasio DOP si può gustare fresco, dai 60 ai 120 giorni di stagionatura; semistagionato, da 120 giorni a 10 mesi di stagionatura; stagionato, fino a 18 mesi di stagionatura e stravecchio, con oltre 18 mesi di stagionatura. Il sapore, quando il formaggio invecchia, si trasforma. Così, a seconda dei gusti personali, si può scegliere il grado di maturazione preferito, dal gusto di latte delle forme più “giovani”, si passa via via ad un sapore più deciso con note aromatiche di sapidità.
In forme perfette, né troppo grandi, né troppo piccole, il Montasio è adatto sia sulla tavola della famiglia che su quella dei ristoranti, ed è indicato per tutte le età grazie alla sua digeribilità. È un formaggio ad alto valore nutritivo e con una composizione equilibrata: 32-36% di acqua, 32-34% di lipidi, 24-26% di proteine.
Inoltre, il Montasio è semplicemente privo di lattosio. Da numerose analisi è emerso che nel formaggio Montasio il lattosio è presente con valori inferiori a 0,01 gr. per 100 gr di formaggio, oltre 10 volte in meno del limite previsto dalla normativa nazionale e comunitaria che pone tale limite a 0,1 gr. per 100 gr di formaggio.
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