Pagamenti elettronici al centro del dibattito. Confesercenti: "Il problema sono le commissioni, non le sanzioni"
Per Confesercenti bisogna incentivare l'uso del pos abbattendo le commissioni, non puntando tutto sulle sanzioni.
"Che la questione delle sanzioni sul POS sia diventata l’argomento più da attenzionare della manovra di bilancio ci pare veramente paradossale. Il problema della moneta elettronica non sono le sanzioni, il problema sono le commissioni."
Esordisce così Confesercenti in una nota stampa sul tema pagamenti elettronici e sanzioni agli esercenti. L'associazione, come accade ormai da tempo, pone l'accento sul problema delle commissioni, che in moltissimi casi azzerano i guadagni, mentre ci si ostina a voler punire invece di incentivare per diffondere l'uso del POS.
"Un tabaccaio che rinnova un bollo auto da 50 euro - afferma Confesercenti - ha un margine di guadagno di 1 euro. Se il pagamento del bollo o di qualunque altro bollettino viene effettuato con carta di credito, di fatto le commissioni azzerano o quasi il guadagno".
E se qualche associazione di categoria rimarca la questione delle commissioni dei POS, in realtà non si pone mai abbastanza l'accento sui costi che gli esercenti sostengono per gestire il contante: "Pure gestire il contante è un onere: non sono costi immediatamente visibili ma ci sono, dal rischio rapine alla necessità di assicurazioni e sistemi di sicurezza, il problema delle banconote false, ecc."
Ed è proprio per questo, sottolinea Confesercenti, che i POS sono stati adottati dagli esercenti negli anni senza alcun bisogno di sanzioni. Nel 2021 ce n'erano 3,9 milioni, oltre il doppio del numero del 2015. E anche le transazioni in moneta elettronica sono letteralmente esplose negli ultimi due anni, complice la pandemia: nel 2021 sono state circa 3,8 miliardi, il 52% in più del 2019.
E il totale del transato ha toccato i 183,6 miliardi di euro, il 35% in più. Anche il 2022 è partito con l’acceleratore: nei primi sei mesi le sole carte di debito hanno totalizzato oltre 98 miliardi di euro in 2,1 miliardi di operazioni, il 20% in più dello stesso periodo del 2021. Un boom che però ha dei costi notevoli per gli esercenti: circa 772 milioni di euro l’anno, fra commissioni e acquisto/comodato del dispositivo.
"Per questo - afferma Confesercenti nella nota - da sempre chiediamo, in particolare per alcune categorie, l’azzeramento delle commissioni sui piccoli pagamenti. Modernizziamo la rete, dotiamo tutti di POS e a lettura veloce contactless. Anche per quanto ci riguarda, riteniamo giusto che chi vuole pagare con la carta di credito lo possa fare. Ma fino a che non si saranno compensazioni con i costi delle commissioni, non si può chiedere di accettare i pagamenti via POS e rimetterci."
Con 10 bollettini da 100 euro al giorno pagati con alcune carte, afferma Confesercenti, il commerciante ci rimette 10 euro.
Ora, la questione potrebbe avere una sua prima risoluzione, secondo l'associazione, se le commissioni fossero calcolate di volta in volta in percentuale rispetto all'importo e ciò favorirebbe l'azzeramento dei costi per i pagamenti minimi. Ciò aiuterebbe davvero gli esercenti ad essere incentivati a promuovere l'uso del POS, in attesa di misure più incisive per la diffusione capillare della moneta elettronica in Italia.
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