Pastificio Paone venduto all'asta per due milioni di euro
Due milioni di euro. È la cifra dell’offerta presentata da una società impegnata nel settore alimentare, per l’acquisto del Pastificio Paone di Formia. A formalizzare la vendita delle strutture, che si estendono su 33mila metri quadrati nella zona industriale di Penitro, l’asta tenutasi presso la sede del curatore fallimentare della storica azienda formiana.
Con tale aggiudicazione provvisoria, trascorsi i 30 giorni, la famiglia Paone dovrà pagare un canone annuo di 170 mila euro per l’affitto dello stabilimento di nuova realizzazione. Una clausola a cui sottostare per poter continuare a produrre e importare pasta fuori dai confini nazionali. Già versato alla banca il 10% del deposito del prezzo fissato per la vendita prevista dal concordato preventivo: due milioni e 32 mila euro. Una somma di gran lunga inferiore rispetto ai 4 milioni e 960 mila che aveva caratterizzato la prima offerta fissata dal giudice delegato del Tribunale di Cassino.
I problemi del pastificio Paone nascono quando fu disposto il sequestro per abusivismo edilizio dello storico pastificio in piazza Risorgimento a Formia.
Un sito appunto storico, realizzato nel 1879, al punto da essere considerata l'azienda più antica e longeva della provincia di Latina.
Nelle intenzioni della famiglia Paone, il sito sarebbe dovuto essere riconvertito in un centro commerciale.
Ad ogni modo il prossimo mese sarà cruciale: in base alla legge 448/1998, infatti, chi ha ceduto alla famiglia Paone il terreno su cui è stato realizzato il nuovo pastificio, il consorzio Industriale del sud-pontino (di cui è stato vice-presidente il penultimo amministratore del pastificio Stefano Paone) potrebbe esercitare il diritto di prelazione con lo stesso prezzo avanzato dalla società acquirente.
Per il destino del pastificio Paone è tutto ancora da vedere.
Solo nel 2016 l’azienda aveva realizzato 100 mila quintali di prodotti e nel 2017 il dato ha registrato una crescita del 15%.
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