Prowein Business Report 2025: il vino ha bisogno di nuovi prodotti e strategie di comunicazione innovative
L’analisi commissionata da Prowein alla Geisenheim University sull’industria vitivinicola evidenzia le sfide da affrontare e le possibili soluzioni
VINI E DINTORNI - Come ogni anno arriva la fotografia dello stato di salute dell’industria vitivinicola internazionale scattata dal Prowein Business Report con l’obiettivo di evidenziare sfide imposte dallo scenario contingente e soluzioni da poter mettere in campo per reagire alle minacce e cogliere le opportunità per l’intero settore.
Lo studio, commissionato per l'ottavo anno consecutivo alla Geisenheim University, ha visto coinvolti oltre 1.300 esperti provenienti dall'intera filiera vinicola globale, in rappresentanza di oltre 30 Paesi: produttori, esportatori, importatori, commercianti di vino specializzati e rappresentanti della ristorazione e dell'ospitalità intervistati per far luce su prospettive e condizioni di diversi territori.
Ad emergere il dato di fondo dell’incertezza, determinata da un’accelerazione nei mutamenti delle preferenze dei consumatori che guardano sempre più alla moderazione come elemento caratterizzante lo stile di vita cui ispirarsi, senza contare il ridimensionamento del potere di spesa e la crisi economica di portata globale che non accennano a rientrare.
Le politiche antiproibizioniste in forte ascesa e consolidamento in diversi Paesi rappresentano un ulteriore sfida per tutti gli attori dell’intero comparto, dalle aziende alle associazioni di categoria, chiamati a rispondere con uno sforzo che attiene soprattutto alla sfera di una corretta ed efficace informazione del consumatore.
Per i rivenditori e l'on-trade, la maggior parte dei Paesi ha visto un miglioramento, seppur modesto, della propria situazione economica nel 2024 rispetto al 2023, con la Germania a rappresentare unica eccezione a causa del forte calo di consumi di vino. Le aspettative per il 2025 sono più positive nell'Europa meridionale, nei Paesi Bassi e nel Regno Unito/Irlanda, dove si prevedono ulteriori miglioramenti. Tuttavia, i rivenditori e l'on-trade in Austria e Svizzera, nell'Europa orientale e in Germania rimangono più cauti e meno ottimisti.
Sul fronte dei consumi si rileva un cambiamento delle preferenze con un aumento dell’acquisto di spumanti, vini bianchi, rosati, e di vini a bassa gradazione alcolica o alcol free, questi ultimi soprattutto in Paesi Bassi, Germania e Austria. I vini rossi sono percepiti come meno di tendenza rispetto ai dealcolati, fatta eccezione per l’Europa meridionale e orientale. Questi nuovi orientamenti richiedono a produttori e distributori di rinnovare il proprio portafoglio sviluppando nuovi prodotti per venire incontro alle esigenze emergenti.
Sul fronte di prezzi e posizionamento interessante il dato emerso sui vini di fascia premium e super premium che negli ultimi vent’anni hanno guidato il successo e sostenuto la crescita del valore commerciale anche a fronte di volumi stagnanti.
Per il futuro solo il 50% degli esperti considera il fenomeno della premiumisation ancora sostenibile a fronte di una crisi economica che fa sentire i suoi effetti, con prezzi attuali che, soprattutto per i vini super-premium, ne limiterebbero il potenziale di crescita.
In virtù di questi presupposti diventa essenziale per il settore enoico innovare sia in termini di prodotto che di comunicazione, e sviluppare strategie per attrarre le generazioni più giovani, destinate a sostituire gli attuali consumatori di vino premium. Il rapporto individua come possibile soluzione all’attuale scenario la costruzione di connessioni più forti tra prodotti premium e sostenibilità, integrazione dello stile di vita ed esperienze uniche, passaggi fondamentali per mantenere la rilevanza e garantire una crescita a lungo termine in un mercato competitivo.
Photo: Messe Düsseldorf/ctillmann
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