Riapre il Dolce Emporio dello chef Fabio Barbaglini
Riapre con una nuova veste Dolce Emporio, la bottega storica fiorentina che diventa salotto dove degustare vini rarie bocconi gourmet
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Dal 1° marzo l’Oltrarno ha un nuovo salotto dove degustare vini introvabili, bocconi gourmet e cocktail originali: riapre i battenti a Firenze con una nuova luminosa veste il Dolce Emporio, la boutique del gusto dello chef stellato Fabio Barbaglini in Borgo San Frediano 128R.
Mare, Terra, Effervescenze e Nettari Spiritosi sono i quattro elementi attorno ai quali ruota l’intera proposta, frutto di una selezione particolarmente attenta a prodotti e produttori, sia sul fronte food che su quello enologico. Ogni giorno dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 21, sarà possibile accompagnare assaggi ricchi di gusto a un calice di vino, un drink a basso tenore alcolico o un nettare di frutta. Ogni piatto è pensato per essere declinato in proporzioni diverse, per assecondare i diversi momenti della giornata, inseguendo i quattro elementi cardinali.
In carta si trovano duchessine farcite, perfette per un break spezza fame, ma anche golosi toast, con pane ai semi su cui adagiare a scelta petto d’anatra affumicato, senape, peperoni e cetriolini in agrodolce; salmone, zenzero marinato, wasabi e rucola; pregiate acciughe del Cantabrico, melanzana di Rotonda, cipolle viola e capperi; asparagi bianchi, cuori di radicchio di Treviso, crema di rafano, ravanelli e mandorle.
In degustazione anche il celebre Fuà Fiori di Spezie, il foie gras preparato su ricetta di Fabio Barbaglini al naturale o con frutta candita, prezioso fegato d’anatra proveniente dalle terre dell’Armagnac, in Francia, e lavorato in torchon in Toscana, rigorosamente con processi e ingredienti naturali.
Debutta al Dolce Emporio, inoltre, la nuova linea di Ortaggi Croccanti Naturali con Acqua di Mare, verdure dagli abbinamenti e aromi insoliti, preparate con acqua marina in sostituzione del sale, in esclusiva per lo chef.
La lista dei vini conferma l’attenzione a un’offerta esclusiva: difficilmente sarà possibile trovare altrove la selezione qui raccolta, che attinge molto dalla Francia, ma spazia in tutta Italia, dalle terre natali di Barbaglini in Piemonte, al Friuli Venezia Giulia, dalla Franciacorta alle Isole. Con una consistente e mai scontata rappresentanza di bollicine italiane e d’Oltralpe.
La storica bottega fiorentina rinasce dopo un complessivo restyling: le scaffalature in legno lasciano spazio all’azzurro del mare e a un puro bianco calce, piante e fiori danno respiro ai volumi creando angoli di relax e privacy in un ambiente intimo e raccolto. Il design rispecchia la filosofia del nuovo Dolce Emporio: non solo una boutique dove acquistare bottiglie ricercate e altre prelibatezze, ma un club dove sostare per una pausa di puro piacere e risvegliare le papille gustative.
Già al lavoro a 14 anni, nelle cucine del Lago Maggiore, Fabio Barbaglini perfeziona gli studi in Svizzera, per poi lavorare in diversi stellati internazionali, fino ad aprire il primo ristorante a 23 anni, il “Caffè Groppi” a Trecate (No), premiato con la stella Michelin nel 2004. Tra le esperienze più significative quella come capo partita all’Antica Osteria del Ponte a Cassinetta di Lugagnano (3 stelle Michelin), ristorante che riaprirà poi nel 2012 in qualità di chef-patron. La filosofia dietro il rilancio de “La Cassinetta” si può sintetizzare in “naturale concezione del gusto”, concetto che tornerà nelle successive esperienze come consulente nel campo della ristorazione italiana e internazionale. Numerosi i riconoscimenti ottenuti nell’arco della carriera, come la stella Michelin del Mont Blanc Hotel Village di La Salle, nel 2011, e il premio per la migliore performance conferito più volte dalla Guida dell’Espresso. Nel 2017 l’approdo a Firenze, al timone dei ristoranti La Ménagère e Florence Out Of Ordinary (The Student Hotel). Dal 2020 ha raccolto una grande sfida: quella di riqualificare e riorganizzare due dei caffè più storici di Firenze, Caffè Gilli e Caffè Paszkowski, non mancando il risultato, in un periodo sofferto come quello dovuto alla pandemia, che ha visto per la guida Bar d’Italia 2021 del Gambero Rosso, l’attribuzione per la prima volta delle Tre Tazzine e dei Tre Chicchi per Caffè Paszkowski e la riconferma del massimo riconoscimento anche per Caffè Gilli. Parallelamente, continua la sua attività di ricerca e sviluppo di progetti legati alla ristorazione, che lo vede partecipe di collaborazioni con aziende agricole ed attivo nell’utilizzo e nella ricerca di prodotti provenienti da filiere corte e certificate al fine di codificare una proposta naturale declinata in varie forme e offerte.
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