Sempre più giovani sognano una vita da bartender
La finale del concorso nazionale di AIBES è stata l'occasione per riflettere sul futuro del settore, con sempre più giovani che sognano un futuro da bartender
L'AIBES, l'Associazione Italiana Barmen e Sostenitori, lo scorso dicembre ha tenuto il suo tradizionale concorso nazionale al Marriott Park Hotel di Roma, insieme al concorso mondiale dell’International Bartenders Association, una rara coincidenza che non si verificava dal 1987.
L'evento, come riporta IlSole24Ore, è stato inoltre un'occasione per riflettrere sul futuro del mestiere del bartender, che vede negli ultimi tempi una crescente popolarità, in parte grazie alla visibilità crescente di cui godono i professionisti della mixology, ma anche grazie alla rivitalizzazione del settore dei distillati.
Luciano Mammarella, consigliere Aibes delegato ai rapporti con le scuole, fa notare come l'attività dell'associazione sia esponenzialmente aumentata nelle scuole alberghiere, passando da pochi istituti coinvolti a quasi trecento. «Il fatto che la professione di bartender stia riscuotendo maggiore attenzione rispetto al passato lo vediamo anche dall’affluenza ai nostri corsi», ha dichiarato Angelo Donnaloia, presidente Aibes –. Abbiamo decisamente più iscritti sia tra chi si avvicina per la prima volta sia tra chi, pur già lavorando, vuole migliorare il proprio profilo professionale. Anche perché oggi servono nuove competenze se si vuole fare carriera sia da dipendente di un hotel sia se si vuole tentare la strada dell’imprenditore titolare di un locale. Il lavoro è duro, gli orari spesso impegnativi e lo stipendio inizialmente parte mediamente da circa 1.200, 1.300 euro al mese. Ma per chi è capace le prospettive sono molto interessanti».
La tendenza del crescente interesse dei giovani è confermata anche dalla loro presenza in metropoli come New York, dove talenti italiani, come Marco Maiorano (vincitore del concorso dedicato gli Under 28, il Premio Angelo Zola) si sono affermati.
Giorgio Fadda dell'International Bartenders Association sottolinea come per questa professione siano di grande importanza le esperienze internazionali; Londra, Singapore e Dubai sono i luoghi dove la mixology è in fermeto, meta ideale e prediletta dei più giovani.
Secondo una vera star del settore, Salvatore Calabrese, riconosciuto da tutti come The Maestro, la professione del bartender oggi è molto più complessa che in passato; come riporta IlSole24Ore ha infatti dichiarato: «Il nostro più che un mestiere è un’arte che richiede cultura, educazione, umiltà e non semplicemente tecnica e conoscenza, che sono requisiti necessari ma non esclusivi se si vuole fare la differenza ed emergere. Tenendo conto che oggi questa nostra professione è diventata anche più difficile rispetto al passato: quando ho iniziato io si avevano qualche decina di bottiglie da conoscere e far lavorare, oggi sono centinaia».
Visto il crescente interesse, il settore del bartending ha visto anche crescere, di riflesso, il mercato di prodotti come gin, toniche e vermouth ideali per creare combinazioni sorprendenti.
Con queste riflessioni non è difficile pensare che il 2024 sarà un anno in cui la mixology sarà sempre più sotto i riflettori.
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