Stop ai ricci di mare: la scelta di Francesco Deriu del ristorante Alamo
Guerra ai ricci di mare, o meglio a chi li pesca indiscriminatamente, in favore di un menu più ecosostenibile. È partita da Alghero, dal ristorante Alamo di Francesco Deriu, la crociata dei ristoratori ecosostenibili in difesa di molluschi e crostacei.
Una scelta in controtendenza con quella voluta dalla Regione Sardegna, che quest'anno ha anticipato di quindici giorni l'avvio del prelievo. La scelta di Deriu è in conformità con le istanze portate avanti dalle associazioni ambientaliste che chiedono di salvaguardare queste specie rare.
Lo scorso anno, fu siglato un disciplinare tra pescatori e ristoranti che imponeva l'acquisto di ricci soltanto da chi li pescava secondo criteri di salvaguardia. Per Deriu "questo anticipo non ha senso anche perché si tratterebbe di un prodotto che in questo periodo e queste condizioni climatiche non è buono".
Per tale motivo, almeno sino a dicembre ristoratori e pescatori si sono imposti uno stop totale. L’attuale Assessore regionale dell’agricoltura Gabriella Murgia, con il proprio decreto del24 ottobre 2019, n.2358/DecA/47 del 24 ottobre 2019, autorizza la raccolta di 2mila ricci al giorno per ogni pescatore professionista fino al 15 aprile 2020, incurante delle richieste di moratoria provenienti da più parti, fra cui le Amministrazioni comunali di S. Antioco, Calasetta, Portoscuso. L’associazione Gruppo d’intervento giuridico ha così lanciato una petizione change.org per fermare la pesca dei ricci di mare.
“Ai soli 182 pescatori professionali subacquei secondo i dati del 2018 – continua il Gruppo d’intervento giuridico – sarebbe, consentito raccogliere ben 364.000 Ricci al giorno, cioè 2.184.000 Ricci alla settimana, più di 8.730.000 al mese, quasi 50 milioni nell’intera stagione di pesca. A questi numeri già fuori da ogni logica di buon senso sarebbe necessario sommare quelli derivanti dalla pesca professionale marittima, dalla pesca sportiva/ricreativa e quelli, completamente incontrollabili, derivanti dalla pesca abusiva”.
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