Sprechi. Filiera Italia: Industria e agricoltura insieme per un sistema agroalimentare ancora più sostenibile
C'è ancora molta strada da fare in termini di informazione e sensibilizzazione sul tema dello spreco alimentare. Una recente indagine afferma che la totalità del cibo che finisce nella spazzatura, solo in Italia, sarebbe sufficiente a sfamare 44 milioni di persone. Una “famiglia tipo” italiana ogni anno butta cibo per un valore di 450 euro a nucleo. A livello mondiale un terzo della produzione alimentare viene gettata via per un valore complessivo di 2 mila miliardi di euro.
I consumatori sono ancora l’anello debole della catena, ma una collaborazione virtuosa tra industria e agricoltura potrebbe fare molto per ridurre lo spreco, perché, se è vero che una parte rilevante dei prodotti agricoli ogni anno viene perso in fase di raccolta ed ancora di più nei troppi passaggi della distribuzione, una soluzione c’è ed è “agire attraverso politiche di filiera”. Così riflette alla vigilia della Giornata mondiale contro gli sprechi, Luigi Scordamaglia, numero uno di Filiera Italia la nuova organizzazione che riunisce il meglio del Made in Italy agroalimentare. Scordamaglia non ha dubbi “Già modello a livello mondiale per sicurezza e qualità, oggi il sistema agroalimentare italiano ha le capacità per affrontare e vincere questa nuova sfida di sostenibilità lavorando insieme”. "E - prosegue - Filiera Italia nasce proprio con l’obiettivo di stimolare le eccellenze agricole ed industriali associate a muoversi in maniera quanto più coordinata nel contrasto al fenomeno dello spreco attraverso contratti di filiera che spingano la produzione agricola a produrre solo quello che quali-quantitativamente può essere valorizzato al meglio sul mercato dall’industria del Made in Italy”. E questo si può attuare con tecniche di agricoltura di precisione, che portino all’ottimizzazione delle risorse impiegate (acqua e elettricità), attraverso l’adozione di processi di trasformazioni sostenibili, sensibilizzando l’industria a introdurre sul mercato packaging che aumentino la shelf life dei prodotti e informando il consumatore affinché comprenda che scegliere la filiera italiana significa fare una scelta più sostenibile perché i prodotti provengono da una filiera naturalmente più corta e quindi più efficiente in termini di sprechi.