Suggestioni dall'Italia e dal mondo per una tavola delle feste innovativa. L'Osservatorio TUTTOFOOD 2023
L’Osservatorio sulla tavola delle feste che TUTTOFOOD 2023 racconta una tavola delle festività natalizie che si rivela ricca di contaminazioni, tra innovazione e multiculturalità.

Tradizione, certo. Ma anche innovazione. Molta Italia – a volte anche nei modi più inaspettati – ma anche suggestioni dal mondo. Questo il quadro che emerge dall’Osservatorio sulla tavola delle feste che TUTTOFOOD 2023 – a fieramilano dall’8 all’11 maggio 2023 – ha realizzato dando un taglio particolare, in linea con la propria missione di manifestazione agroalimentare B2B leader in Italia: andare oltre il “ricettario” per cogliere le tendenze dalla viva voce dei diversi attori della filiera con cui si interfaccia ogni giorno. Dai produttori agli chef di Ambasciatori del Gusto – con cui TUTTOFOOD 2023 vanta una partnership – fino ai food influencer internazionali degli Ambassador di TUTTOFOOD e all’analisi dei dati di settore.
Qualità che predomina sulla quantità, in una stagione che vede i consumatori confrontarsi con l’inflazione, attenzione alla sostenibilità e al salutismo, ma senza fanatismi e soprattutto senza rinunciare al gusto, sono alcuni degli altri trend che si segnalano nell’Osservatorio, insieme alla riscoperta di tradizioni meno note e alla valorizzazione dei prodotti “antichi” del territorio.
Parlando di incontro fra tradizioni, l’Ambasciatrice del Gusto e chef stellata del ristorante Marconi (Sasso Marconi) Aurora Mazzucchelli può dire la sua: “Sono metà bolognese e metà siciliana e il mio ricordo delle tavole delle feste è diviso tra cene della vigilia, alla meridionale, e pranzi di Natale all’emiliana. In entrambi ognuno portava le proprie ricette, e così i tortellini in brodo potevano sposarsi col pesce e il panettone con i dolci siciliani. Nelle mie proposte cerco di portare lo stesso connubio. Ma amo molto anche la contemporaneità come nella mia anguilla reinterpretata sedano rapa, arancia lattofermentata e melograno o il dessert risolatte ai pinoli con polveri di fiori, riso soffiato al lampone, estratto di foglie di fico e frutto della passione”.
La reinterpretazione di un menu di pesce è uno dei molti pièces de résistance di Paolo Gramaglia, chef stellato del President di Pompei e Ambasciatore del Gusto. “Viaggio molto in tutto il mondo e in particolare in Medio Oriente, dove ho avuto modo di sperimentare molte volte le differenze, ma anche le contaminazioni, tra le due sponde del Mediterraneo. Potrei raccontare delle contaminazioni arabo-napoletane nel pesce: nell’ultimo viaggio abbiamo proposto una cernia, o una spigola, cotta al forno con una tazza di patata agrumata con i nostri agrumi vesuviani, mischiati invece con la curcuma in una sorta di unione tra sacro e profano, tra occidente e oriente, come anche abbinando a piatti arabi un classicissimo spaghetto al pomodoro".
Ma il vero centerpiece di ogni tavola delle feste non può che essere il dolce. Da lievitato natalizio tipicamente milanese il panettone è diventato da tempo un classico reinterpretato secondo molteplici tradizioni regionali.
Il dolce tradizionale per antonomasia valica i confini nazionali stimolando la creatività anche dei cuochi internazionali che sperimentano nuove ibridazioni. “La nostra è una storica azienda famigliare che si inserisce a pieno titolo nella grande tradizione pasticciera francese”, conclude Julie Doudoux, Chef de Produit International di La Fournée Dorée, “ma già da diversi anni puntiamo a reinterpretare i grandi classici secondo e nuove tendenze sostenibili e salutiste e senza tralasciare gli spunti internazionali. Per le feste, ad esempio, stiamo proponendo la classica brioche francese reinterpretata in stile panettone, ma anche brioche tonde in formato panino da hamburger per sfiziose ricette dolci-salate. In tutti i prodotti utilizziamo prodotti del territorio e sostenibili, preparati secondo le tradizionali ricette francesi”.
E chi di noi non ha pensato almeno una volta di fare un menu a tema per le feste? Chi può farlo senz’altro in grande stile è Chicco Cerea, Ambasciatore del Gusto e chef tristellato del ristorante Da Vittorio (Brusaporto). “Una particolarità dei miei menu delle feste è che ogni anno scelgo un leitmotiv ispirato alla letteratura. Quest’anno è il ‘Canto di Natale’ di Dickens. Ingredienti e preparazioni ispirati alla tradizione anglosassone andranno a integrare i grandi classici della nostra carta, come i risotti al cavolo o alla pancia di maiale o la costoletta di rombo con il tocco cosmopolita del pak-choi, o il tatin di sedano rapa, succo di verdure fermentate e tartufo nero”.
Dall’antipasto al dolce, una tavola “multicolore”
In uno scenario in cui, a differenza del passato, è un consumatore sempre più attento e consapevole a guidare le evoluzioni di mercato, anche durante le feste le aziende sono in prima linea nel riformulare i loro prodotti per rispondere, spesso anticipandole, alle nuove esigenze. In Italia sono sempre più apprezzate alternative vegetali agli affettati per venire incontro alle esigenze di vegani e vegetariani, mentre in Nord Europa sopravvivono due grandi tradizioni alimentari: il pesce e i formaggi.