Trend: è boom di bitter e spirits d’albergo, esclusivi e su misura
Il settore dell’ospitalità made in Italy è rinomato per la capacità di offrire esperienze uniche e su misura. E oggi si punta sugli spiriti signature local
Negli ultimi 15 anni il gin è tornato prepotentemente in auge fino a diventare protagonista indiscusso prima dei menù di bar e ristoranti di tutto il mondo e poi ad accreditarsi come uno spirits signature, un prodotto brandizzato, ad esempio, da un locale o da un albergo e trovabile solo lì, realizzato conto terzi.
LO SCENARIO
Ormai però la popolarità del distillato di ginepro impone una diversificazione per chi desidera offrire qualcosa di unico e distintivo. Ecco perché gli hotel di lusso, sempre alla ricerca di modi per distinguersi, stanno rivolgendo la loro attenzione ad altri spirits, spesso di matrice local e capaci di raccontare una storia legata al territorio. In questo contesto si inserisce la scelta del Park Hyatt Milan di introdurre due nuovi bitter della casa, i The Bitter The Better, prodotti da The Spiritual Machine.
I THE BITTER THE BETTER DEL PARK HYATT MILAN
Dal 24 aprile, la bottiglieria del Park Hyatt Milan, a due passi dal Duomo di Milano, si è arricchita di due nuove referenze di bitter, una allo zafferano e l'altra alla cascarilla, entrambe con una gradazione alcolica di 25 gradi. Una terza referenza è attesa per ottobre, completando così l’intrigante trilogia.
Il The Better Saffron appare meno amaro di quanto siamo abituati a bere, quasi dolce, ed è pensato per sedurre i palati degli ospiti americani e orientali, notoriamente amanti dei sapori sweet. Mentre il The Better Cascarilla presenta note di assenzio e di rabarbaro, risulta al palato più amaro, erbaceo e fresco e ha un profilo aromatico ricco e complesso.
Il lancio dei due bitter con etichetta Mio Lab, il cocktail bar del Park Hyatt di Milano, risponde alla richiesta dei clienti di novità, di prodotti originali e di storie uniche. E in un mercato ormai saturo di gin, il bitter (come l’amaro, il mirto o il limoncello) rappresenta una categoria di nicchia che permette di stupire l’ospite con qualcosa di inaspettato e personale oltre che di raccontare il legame con la cultura e la storia locale.
Per rendere l'esperienza ancora più esclusiva, il Park Hyatt Milan ha deciso di produrre in totale solo 250 bottiglie, disponibili nei formati da 70 e 10 cl per offrire ai clienti un prodotto di alta qualità, ma anche raro e ricercato. L'obiettivo è chiaro: creare un ricordo indimenticabile che rimanga impresso nella memoria degli ospiti.
GLI SPIRITI SARTORIALI COME STRUMENTO DI BRANDING
La produzione di spiriti personalizzati e di nicchia non è priva di sfide, soprattutto in termini di equilibrio tra fedeltà alla tradizione e innovazione. Tuttavia, per un hotel intenzionato a posizionarsi nella fascia alta del mercato, una strategia del genere rappresenta anche più di un’opportunità.
Con la proposta di prodotti esclusivi e di alta qualità, gli alberghi non solo possono aumentare la soddisfazione e la fidelizzazione dei clienti, ma anche rafforzare la propria immagine di lusso e esclusività. In questo senso, gli spirits sartoriali (o signature) arricchiscono l'esperienza degli ospiti e diventano uno strumento di branding per gli hotel. Ognuno infatti racconta una storia, lega i clienti al luogo e crea un ricordo duraturo che si differenzia nettamente dalle offerte standardizzate di grandi catene alberghiere. Per capirci: non si consuma solo un prodotto di qualità ma si vive un’esperienza esclusiva, possibile solo lì. In questo modo, cresce la probabilità di fidelizzazione del cliente e la possibilità di passaparola.
Photo Credit: Nicole Cavazzuti
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