Venchi si espande in Asia con negozi monomarca
Venchi, portabandiera del cioccolato e gelato made in Italy di alta qualità, ha lanciato un aumento di capitale della controllata Venchi Greater China di Hong Kong da 9 milioni di euro, per rafforzarsi nel continente asiatico.
L'espansione di Venchi è stata supportata da UniCredit e Sace Simest. Simest ha aderito alla ricapitalizzazione, direttamente e attraverso il Fondo di Venture Capital gestito per conto del Mise, con un investimento di 4 milioni e con una quota pari al 44,4% del capitale dell'azienda. Sace ha invece garantito un finanziamento da 4,5 milioni, collegato all'aumento di capitale, erogato da UniCredit a Venchi.
In Asia saranno aperti negozi monomarca a controllo diretto nel corso del prossimo quadriennio 2019-2023. Per Daniele Ferrero, presidente e amministratore delegato di Venchi, è importante avvalersi del sistema Paese per investire ed espandersi nel mondo.
L'azienda piemontese cresce a doppia cifra da 20 anni e conta più di 100 negozi monomarca, di cui 47 in Italia. È inoltre presente nelle maggiori metropoli mondiali tra cui New York, Singapore, Pechino, Londra e Hong Kong. Il piano investimenti prevede il raddoppio dei negozi in 5 anni, con un focus nella regione asiatica, Giappone e Cina in particolare.
Quello di Venchi è un percorso di differenziazione del prodotto che ha portato ad una evoluzione nel posizionamento di mercato e conseguentemente ad una crescita annua costante del 30%.
I tre imprenditori Mantelli, Ferrero e Cangioli hanno rilevato l'azienda alla fine degli anni Novanta, quando il team contava appena 30 persone, realizzando un fatturato corrispondente di circa 1,5 milioni di euro (al tempo 3 miliardi di lire). Oggi Venchi SpA conta ben 950 addetti e la sua crescita si rispecchia anche nel fatturato, raggiungendo nel 2018 la quota di 100 milioni di euro.
Quanto al 2019, i riflettori sono puntati sulle novità. Grazie agli incentivi di industria 4.0, sono stati rinnovati tutti gli impianti produttivi: questo consentirà di lanciare nuovi prodotti e migliorare la qualità di quelli esistenti.
Il mercato cinese
La Cina si conferma mercato prioritario per l’export Made in Italy. L’economia cinese sta vivendo un momento di grande trasformazione: da “fabbrica del mondo” con un’economia votata principalmente all’export, verso un modello che punta sempre più sullo sviluppo del mercato domestico, su un upgrade dell’industria e dei servizi e su una valorizzazione dei consumi. Questo cambiamento offre ampi margini di crescita per l’export italiano. Nel 2017 il nostro export verso la Cina ha raggiunto 13,5 miliardi di euro, facendo segnare un +22% rispetto all’anno precedente. Il settore alimentare ha registrato un’ottima performance con una crescita del 17,2% rispetto al 2016 e ha sfiorato i 407 milioni di euro. Nei primi 10 mesi del 2018 le esportazioni verso Pechino sono diminuite dell’1,6%, principalmente per effetto della riduzione delle vendite dei mezzi di trasporto che nel 2017 avevano raggiunto una crescita record del 70%. Osservando invece i singoli comparti, prosegue il buon andamento dell’export di alimentari (+2%), del farmaceutico, del tessile e dell’abbigliamento e dell’elettronica. Le vendite Made in Italy verso il Paese del Dragone sono previste in crescita anche nel triennio 2019-2021 (+8,8% in media l’anno). Le prospettive sono ancor più rosee per gli alimentari: è infatti previsto un incremento medio annuo del 9,1% nello stesso arco temporale.
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