Vino: import primo quadrimestre "amaro". L'Italia limita i danni con un'offerta variegata e GDO
L’analisi dell’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor rivela un primo quadrimestre difficile per l'import del vino, soprattutto in Germania e Regno Unito.
L’analisi dell’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor su base dogane parla di un primo quadrimestre negativo per il vino, e soprattutto di un lockdown "amaro" per gli scambi di vino nelle 2 principali piazze europee, Germania e Regno Unito. Complessivamente le importazioni (a valore) da mondo dei due top buyer sono calate nel primo quadrimestre rispetto al pari periodo 2019 del -8,9% in Germania e del -13,3% nel Regno Unito, con un aprile ancora più nero: -19,7 per i primi, -17,5% per i secondi.
Import da Italia
Come nel report relativo ai Paesi terzi, anche in Europa l’Italia sconta perdite consistenti ma limita i danni, a dimostrazione di un assortimento dell’offerta più variegato, in particolare sul canale della gdo. Nei primi 4 mesi del 2020 infatti l'Italia cede a valore l’1,3% in Germania e il 15,6% in Gran Bretagna, mentre in aprile il calo è rispettivamente del 12,8% e del 6,5%. Secondo l’Osservatorio, a una situazione innegabilmente difficile data non solo dal trend delle registrazioni doganali ma anche dal prezzo medio in discesa e dalle più che probabili scorte maturate nei magazzini di distributori e importatori, fa da contraltare una maggior capacità di tenuta rispetto al principale competitor, la Francia. Ne consegue una crescita delle quote di mercato in Germania (dal 36,8% al 39,9%) e una sostanziale tenuta delle stesse in Uk. L’allarme, al di là dei volumi commercializzati, arriva però dal prezzo medio: -18% in Gran Bretagna e -7% in Germania ad aprile rispetto al trimestre precedente. “La pressione sui prezzi è preoccupante – ha detto il responsabile dell’Osservatorio Vinitaly- Nomisma Wine Monitor, Denis Pantini -, a testimonianza del fatto che i retailer stanno facendo pressione sui produttori anche alla luce dei primi segnali di recessione che si stanno delineando in questi Paesi e che giocoforza andranno ad incidere pure sugli acquisti di vino”. “È determinante non interrompere il dialogo con i nostri interlocutori di mercato – ha detto Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere -. A questo serve wine2wine Exhibition&Forum, un evento dinamico e innovativo basato sull’interazione b2b digitale e fisica che comincia ora e termina in fiera a Verona il 22-24 novembre, con il prologo di Operawine realizzato con Wine Spectator”.Italia vs Competitor
Profondo rosso ad aprile per i transalpini, che cedono a valore circa il doppio della media: -40,2% in Germania e -38,6% nel Regno Unito. Un decremento confermato anche nel quadrimestre, con Parigi a -19,8% nell’import teutonico e -24,9% nella domanda Uk. Va meglio invece alla Spagna e alla Nuova Zelanda, quest’ultima in crescita nel Regno Unito dove raggiunge il terzo posto tra i Paesi produttori a scapito dell’Australia e nel quadrimestre segna luce verde in entrambi i Paesi. [contact-form-7 id="1103" title="Form Articoli"]
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