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Mangiare una buona pizza è una delle esperienze alimentari più appaganti che ci possano essere. Se poi questa pizza è sana e leggera, la soddisfazione allora sarà totale. Quella di Vurria Milano, che si distingue per l’impasto all’aloe, ne è un perfetto esempio. Lo conferma il progetto Sano Sano che l’insegna milanese fondata da Fabrizio Margarita, celebre per aver rivoluzionato l’esperienza della pizza partenopea, ha realizzato insieme alla dottoressa nutrizionista Giorgia Arosio e in stretta sinergia con lo chef pizzaiolo Vincenzo Lettieri. Lo studio dimostra infatti come la pizza sia il prodotto più mindfull eating che si possa desiderare: soddisfa cioè tutte e 9 le tipologie di fame, che sono alla base del nostro bisogno, o desiderio, di “sederci a tavola”.
Solo a Settembre la pizza del mese: la Settembrina
La SettembrinaSettembre è il mese per antonomasia dedicato ai buoni propositi che vanno a braccetto con la ripresa in palestra e la dieta dopo gli eccessi estivi. Ciò non significa però rinunciare a una pizza sana, leggera e gustosa. Da Vurria Milano potrete trovare la leggerezza unita al gusto e alla gioia di una buona pizza. Oltre alle squisite proposte del menù, rigorosamente partenopee, fuori menù la Settembrina: fior di latte, vellutata di zucca napoletana, Radicchio scottato di Treviso, arricchita in uscita da noci sbriciolate di Sorrento e crema di Grano Padano, basilico fresco e olio EVO. Rispetta i dettami del progetto Sano Sano. E’ la pizza del mese di settembre ed è stata ideata e realizzata dalla dottoressa Giorgia Arosio insieme allo chef pizzaiolo Vincenzo Lettieri.
I nove tipi di fame del progetto Sano Sano
Fame degli occhi“Mangiare con gli occhi” è un modo di dire che esprime in poche semplici parole quanto si inizi a godere di un cibo alla sola vista.Solo veder arrivare la pizza al proprio tavolo o il cartone del take away rende felici.Fame della boccaVi è mai capitato di mangiare in gran quantità, ma avere ancora voglia di qualcosa di buono? Il motivo è che se non si è mangiato bene, non si è mai sazi fino in fondo.Per saziare la fame della bocca non basta un buon sapore, ma entrano in gioco anche le consistenze e le temperature percepite.Quando mangiamo una pizza, questa è buona dalla punta della lingua fino in fondo alla gola: è piacevole da mordere, è calda ed è naturalmente gustosissima.Fame del nasoCapita spesso di avere un’improvvisa voglia di un cibo solo per averne avvertito l’odore.È la fame del naso che è andata in avanscoperta, ha captato la pizzeria dietro l’angolo ancor prima di scorgerla, e ha risvegliato gli altri sensi.Fame delle maniMangiare con le mani fa apprezzare ancora di più i cibi. Quando mangiamo una pizza con le mani ci rimpossessiamo del piacere di toccare il cibo. Testiamo l’elasticità e la consistenza dell’impasto prima di portarlo alla bocca, e in questo modo ci saziamo due volte!Fame delle orecchieLa bontà di un cibo si percepisce anche dal suono che producono le diverse consistenze. Una buona pizza riunisce lo scroccare della crosta quando si piega al rumore umido della mozzarella, a quello del pomodorino che esplode in bocca, in una sinfonia che è gioia per le orecchie!Fame del cuoreQuella del cuore è una fame che proviamo a causa di forti emozioni.È una fame che in realtà non si soddisfa con il cibo perché l’idea di poter placare le emozioni con il cibo è un’illusione. È però innegabile che mangiare bene contribuisca a farci sentire più felici. Per questo motivo, anche quando il cuore ha fame, prendere una buona pizza con un amico può svoltare una giornata difficile.Fame dello stomacoQuando lo stomaco è vuoto, e magari ha già iniziato a emettere brontolii, i primi morsi di una buona pizza sono un sollievo. Non siamo mai veramente appagati da un pasto se lo stomaco non ha avuto la sua parte e non è sufficientemente disteso. Le pizze preparate con tecniche di cottura ottimali e ingredienti di massima qualità garantiscono anche una digestione veloce e semplice. Fame cellulare Il nostro corpo non solo ha bisogno di energia per stare bene, ma anche di svariati tipi di nutrienti. Questo è il motivo principale per cui mangiamo, o meglio,”ci nutriamo”. La pizza, con i suoi componenti, fornisce diversi tipi di nutrienti, la cui qualità è proporzionale a quella degli ingredienti utilizzati. Dai carboidrati di un buon impasto integrale, ricchi di fibra e perfettamente digeribili, alle proteine di alto valore biologico della mozzarella fresca, fino ai grassi protettivi dell’olio extravergine d’oliva e le vitamine antiossidanti della passata di pomodoro.Fame della mente A volte si ha fame di un ricordo, il desiderio di rivivere un’esperienza. La pizza ha il magico potere di riunire tutti gli amici intorno a un tavolo e trascorrere insieme serate spensierate.Quando questa fame si appaga insieme alle altre è la cosa più bella.
Vurria Milano. Vurria è l’insegna milanese fondata da Fabrizio Margarita che rivoluziona l’esperienza della pizza partenopea con un’attenzione particolare all’alimentazione sana e leggera. L’impasto delle sue pizze contiene infatti un ingrediente dalle molteplici proprietà benefiche, l’aloe vera che, unita alle farine di tipo 1 e alla lievitazione di almeno 30 ore, gli conferisce particolare leggerezza e digeribilità, senza alterare il gusto inconfondibile del piatto-simbolo di Napoli. L’idea di utilizzare l’aloe nasce dall'incontro del titolare e proprietario Fabrizio Margarita con il maestro pizzaiolo Vincenzo Lettieri, l’inventore di questo tipo di impasto. Il concept è semplice, ma accattivante, ideale a pranzo e a cena: materie prime d’eccellenza, di rigorosa provenienza partenopea, piatti golosi e un twist healthy, per vivere l’autentica esperienza della pizza di Napoli senza rinunciare alla leggerezza. I due locali, rispettivamente in via Borsieri e in via Della Moscova, sono volutamente non troppo ampi: 80 coperti totali di cui una cinquantina nelle sale interne -spazi moderni, dall’atmosfera intima e informale, progettati dallo studio di architettura Di Domenico & Partners di Napoli - e 30 nei dehors, proprio per garantire una maggiore attenzione alla clientela.
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