100% di CO2 compensata: la nuova frontiera eco di Monini
Monini è la prima grande azienda del suo settore a scegliere di compensare integralmente le emissioni di CO2 prodotte durante l’intero ciclo di vita dai suoi due prodotti più venduti, il Classico e il Delicato
Se azzerare le emissioni di CO2 nei processi produttivi resta ad oggi un’utopia, è però possibile compensarle, anche integralmente, ovviamente dopo averle misurate e ridotte il più possibile: è quello che ha scelto di fare, in maniera del tutto volontaria, Monini, primo grande player italiano del settore oli a realizzare un progetto integrale di carbon neutrality.
L’azienda ha infatti assunto l’impegno a compensare, attraverso il sostegno di progetti internazionali volti a ridurre la produzione di CO2, la totalità delle emissioni prodotte durante il ciclo di vita dei suoi due alfieri in Italia e all’estero: il Classico e il Delicato.
Una scelta forte, frutto di un processo che parte da lontano e che non a caso coinvolge i suoi oli extravergine più venduti, che insieme rappresentano oltre i due terzi dei volumi totali di extravergine prodotti dall’azienda: l’impegno principale rimane comunque la riduzione netta dell’impronta ambientale dei prodotti di un’impresa che quest’anno è stata incoronata Leader della Sostenibilità (Indagine Statista per Il Sole 24 Ore).
Una scelta che consente anche ai consumatori, sempre più sensibili ai temi legati all’ambiente e ai valori “nascosti” nei prodotti, di trasformare anche il semplice acquisto di un olio extravergine in un gesto di responsabilità.
Secondo una recente ricerca sui temi della sostenibilità condotta da Nielsen, infatti, addirittura 4 acquirenti su 10 sarebbero disposti a cambiare marca pur di comprare un prodotto sostenibile e rispettoso dell’ambiente.
Il progetto partirà operativamente nella seconda metà dell’anno. Monini ha acquistato crediti di carbonio pari alla CO2 generata nell’intero ciclo di vita dei due prodotti, dal campo allo smaltimento, per la produzione dalle bottiglie di Classico e Delicato destinate al mercato italiano ed internazionale.
Quello di Monini è un percorso avviato una decina d’anni fa con il supporto di Ambiente Italia, una fra le più accreditate società di consulenza ambientale del nostro Paese. Monini è stata infatti l’impresa che ha definito le Regole internazionali di Prodotto (PCR) per qualificare l’olio extra vergine di oliva e tra le prime ad ottenere la certificazione Environmental Product Declaration (EPD®) che valuta le performance ambientali dei prodotti.
In pratica, spiegano i tecnici di Ambiente Italia, “attraverso l’analisi del ciclo di vita (LCA), effettuata con metodi scientifici in ogni campagna di produzione, è stato possibile quantificare, dal campo allo smaltimento finale, l’impatto in termini di emissioni di gas ad effetto serra di ogni singola bottiglia di Classico e Delicato nei loro diversi formati".
Moltiplicando questo valore per il totale delle bottiglie prodotte, si arriva alla quantità totale di CO2 generata che viene poi compensata attraverso l’acquisto e il ritiro di crediti, verificati e certificati secondo i più alti standard di Corporate Climate Responsibility.
Ad affiancare Monini nella selezione di questi crediti, un vero esperto di settore, il Dott. Andrea Ronchi e la sua società CO2Advisor: “La quantità di CO2 che la collettività può permettersi di emettere è limitata per rispettare gli obiettivi di contenimento dell’innalzamento delle temperature entro i 2°, di conseguenza, la facoltà di generare emissioni di CO2 sta diventando una “risorsa scarsa” e, come tutte le risorse scarse, acquisisce un valore. Sempre più aziende nel mondo sono obbligate per legge a compensare le emissioni generate per produrre i propri beni e servizi e questo ha fatto nascere veri e propri mercati regolamentati della CO2, che inducono le aziende ad accelerare i percorsi per la decarbonizzazione. Monini ha deciso di aggiungersi volontariamente all’elenco delle aziende che pur senza obblighi normativi decidono di controllare la CO2e, un parametro fondamentale della gestione aziendale del presente e del futuro, con due enormi vantaggi: raggiungere i parametri più alti di sostenibilità ambientale e preparare l’azienda alla sostenibilità economica del futuro, quando le esternalità ambientali saranno per tutti un costo inevitabile.”
“Ovviamente il nostro impegno – spiega Maria Flora Monini, terza generazione alla guida dell’impresa assieme al fratello Zefferino - non si esaurisce nella compensazione: l’obiettivo è ridurre la nostra impronta ambientale e più in generale lavorare per promuovere un modo diverso di fare impresa, che guardi con responsabilità alle generazioni future”.
Il progetto “100% CO2 compensata” si inserisce infatti nel percorso avviato con A Hand for the Future, il piano di sostenibilità decennale presentato lo scorso anno dall’azienda spoletina che annovera tra i suoi obiettivi anche progetti che hanno un impatto positivo sull’inquinamento. Tra i principali c’è Bosco Monini: entro il 2030 l’azienda, in collaborazione con la sua rete di produttori e fornitori, completerà la realizzazione di un “polmone verde” da 1 milione di olivi nelle regioni italiane vocate alla olivicoltura. Un’azione che consentirà di catturare 50 mila tonnellate di CO2, pari alle emissioni medie annue di 25 mila automobili. Tutti i sottoprodotti della lavorazione verranno inoltre trasformati in bioenergie o in compost per la nutrizione del terreno.
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