Al via a Napoli la prima edizione del Mediterranean Wine Art Fest. Intervista a Eugenio Gervasio, organizzatore dell'evento
Dal 15 al 17 settembre nel Complesso di San Domenico Maggiore a Napoli si terrà la prima edizione del Mediterranean Wine Art Fest, evento che mette al centro il vino esaltando la sua dimensione conviviale e la sua stretta relazione con il mondo dell’arte, della cultura e la storia dei territori da cui prende vita, in particolare quelli che si affacciano sul Mediterraneo il cui sviluppo vitivinicolo nel corso dei secoli ha contribuito alla definizione di una identità unica da valorizzare.
Mancano pochi giorni al taglio del nastro della prima edizione del Mediterranean Wine Art Fest, che si svolgerà a Napoli nel Complesso di San Domenico Maggiore da 15 al 17 settembre, portando sotto i riflettori il mondo del vino con una nuova luce e un nuovo taglio per il suo racconto.
L’evento, organizzato dall’istituzione culturale MAVV (Museo dell’Arte del Vino e della Vite), promosso da un comitato che coinvolge esponenti del mondo delle istituzioni nazionali ed internazionali, dell’economia e della cultura, celebrerà l’incontro tra le realtà dell’enogastronomia e del turismo esperienziale dei paesi del bacino del Mediterraneo.
Il vino sarà esaltato nella sua dimensione conviviale, nella sua stretta relazione con l’arte, la cultura, e la storia dei territori dai quali prende vita.
Abbiamo intervistato il Presidente del MAVV Eugenio Gervasio, per conoscere direttamente dall’ideatore e primo promotore dell’iniziativa la genesi e gli obiettivi del Mediterranean Wine Art Fest e comprendere come vuole inserirsi nell’ampio panorama degli eventi legati al mondo del vino.
Presidente Gervasio come nasce il Mediterranean Wine Art Fest?
Per favorire l’incontro delle realtà dell’enogastronomia e del turismo esperienziale dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Agroalimentare, agritech, enogastronomia, turismo esperienziale, medicina, salute e stili di vita, innovazione ed economia circolare saranno i principali i temi trattati nell’evento.
È prevista la partecipazione di importanti personalità per aprire un confronto, per elaborare e discutere idee di sviluppo euromediterranee. Il tutto si svolgerà nella splendida cornice del complesso monumentale di San Domenico Maggiore, lungo il decumano nel centro storico di Napoli.
Quali sono gli obiettivi del Festival, i progetti e le iniziative che si intendono sostenere, e a quali pubblici si rivolge?
Simposi, incontri, dibattiti, esposizioni in una ottica divulgativa per un nuovo umanesimo economico-culturale nel quale la convivialità rappresenti un volano per uno sviluppo sostenibile per la civiltà nel Mar Mediterraneo. Napoli sarà la splendida cornice per un ritrovato ruolo di capitale culturale, sociale ed economica.
Ovviamente ci poniamo l’obiettivo di ripetere e rafforzare l’evento con continuità nei prossimi anni. Il target a cui ci rivolgiamo sono turisti alla ricerca di esperienze culturali e conviviali, esperti, appassionati e giovani che si vogliono avvicinare al mondo dell’enogastronomia e del vino in modo innovativo e festivaliero di qualità.
Come si posiziona il Mediterranean Wine Art Fest rispetto alle numerose manifestazioni dedicate al mondo del vino italiane e internazionali? Quali saranno i suoi elementi distintivi?
Non è solo un evento di degustazioni. Metteremo al centro i legami con l’arte, la cultura, la storia, la scienza e la convivialità. Oltre a sostenere la campagna sociale “Bere Consapevole”, www.bereconsapevole.it, coinvolgeremo il mondo dei giovani e dell’istruzione. Le attività per il bere sano, responsabile e consapevole sono portate avanti in collaborazione con la Cattedra Unesco per l’educazione alla salute e allo sviluppo sostenibile.
Grande evidenza verrà riposta ad artisti che si sono lasciati ispirare dal mondo del vino o dal cosiddetto nettare degli Dei ed in particolare lanceremo il format del Wine Art Music Fest per avvicinare le giovani generazioni alle eccellenze in modo nuovo, grazie anche al percorso culturale che ha avviato la nuova amministrazione di Napoli con il progetto “Città della Musica”.
In che modo il Mediterranean Wine Art Fest può contribuire alla crescita del settore enoico che sta attraversando una fase di profondi cambiamenti?
Semplicemente aprendo le eccellenze del territorio ad una ritrovata dimensione di scambi culturali, sociali ed economici internazionali nella dimensione euromediterranea.
Italia, Francia, Spagna sono paesi produttori di grandi vini ma la ricchezza del Mediterraneo tutto è un valore al quale dobbiamo pensare svolgendo un ruolo di riferimento come sistema paese e Made in Italy.
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