Albicchiere, un dispenser smart per il servizio al calice e la conservazione del vino
BeexLab sviluppa Albicchiere, sistema smart per conservare il vino fino a sei mesi con Smart Wine Bag e dispenser IoT, riducendo sprechi fino al 40%
TECNOLOGIA E INNOVAZIONE - Un erogatore di vino tecnologicamente avanzato ed ecologicamente responsabile, che consente di mantenere a lungo il vino e servirlo alla temperatura ideale: questa è la sfida superata da BeexLab, la startup umbra che ha sviluppato il progetto di ricerca ALWIN, acronimo di "ALbicchiere WINe platform", supportato da SMACT Competence Center attraverso un cofinanziamento del bando IRISS, che ha consentito di rafforzare le caratteristiche smart della piattaforma enologica e del dispositivo correlato.
Rivoluzione nel consumo di vino al calice
Albicchiere punta a trasformare l'esperienza di degustazione e conservazione del vino al calice. Il progetto nasce per rispondere ad alcune necessità ricorrenti dei consumatori di vino: principalmente l'apertura di una bottiglia che non sarà consumata completamente, finendo spesso per essere buttata, con un impatto ambientale ed economico rilevante; secondariamente, il raggiungimento della temperatura di servizio ideale del vino, che frequentemente viene proposto troppo caldo o troppo freddo. Il sistema Albicchiere trae ispirazione dal comparto del caffè, specificatamente dal modello di macchina e capsule, realizzando un erogatore che consente di mantenere il vino fino a sei mesi dopo l'apertura e servirlo alla temperatura perfetta, limitando sprechi ed emissioni ambientali.
Tecnologia Smart Wine Bag e dispenser Albi Home M+
Nel dettaglio, Albicchiere ha ideato un dispenser da cucina o da bancone, Albi Home M+, che regola autonomamente la temperatura del vino e ne prolunga la durata. All'interno dell'erogatore viene collocata una Smart Wine Bag, ovvero una sacca flessibile che rimpiazza la bottiglia di vetro tradizionale e protegge il vino dal contatto con l'aria e dalla luce, prevenendo l'ossidazione e mantenendo le caratteristiche per diversi mesi.
L'erogatore riconosce automaticamente il vino inserito perché in ogni Smart Wine Bag è presente un tag NFC, ovvero un'etichetta elettronica dotata di un chip che può essere utilizzata per salvare e condividere informazioni. Pertanto, una volta aperta la bottiglia che si desidera consumare, è necessario versare il vino nella bag per conservare il prodotto, consumandolo immediatamente o successivamente: la bag mantiene il vino anche senza rimanere all'interno del dispenser e può essere sostituita con un'altra prima di aver terminato il prodotto.
App dedicata e sostenibilità ambientale
Per arricchire l'esperienza digitale dell'utente, oltre a dispenser e Smart Wine Bag, Albicchiere ha creato anche un'applicazione dedicata. Ogni dispenser, infatti, è collegabile tramite Wi-Fi e Bluetooth all'applicazione che permette in modo semplice e intuitivo di gestire le scorte, ordinare nuove bag, monitorare la qualità del vino, anche interagendo con assistenti vocali. Il sistema non necessita di ricariche di gas, manutenzione o pulizia, e può ridurre l'impronta di carbonio legata al consumo di vino fino al 40% rispetto alle tradizionali bottiglie di vetro.
«Abbiamo voluto dimostrare che la sostenibilità può andare di pari passo con l'innovazione in un settore tradizionale come quello del vino creando un'esperienza d'uso digitale e innovativa che risolve le esigenze dei consumatori moderati di vino che oggi sono la maggioranza – afferma Massimo Mearini, CEO e co-founder di Albicchiere –. In futuro il nostro dispenser crescerà e si espanderà in un'ottica di mercato internazionale».
Grazie al progetto ALWIN, Albicchiere ha ottimizzato numerose caratteristiche del dispenser Albi Home M+, beneficiando anche della partnership con 221e, la società responsabile della progettazione, della prototipazione elettronica, della realizzazione del firmware e del software integrato mediante l'adozione di tecnologie NFC e IoT. In particolare, l'evoluzione del dispenser ha seguito quattro momenti distinti: il primo ha riguardato l'aggiornamento del design hardware, ovvero del dispositivo fisico, la rielaborazione dell'architettura elettronica, il perfezionamento dei layout e di tutta la documentazione progettuale necessaria alla realizzazione delle schede elettroniche che garantiscono il funzionamento ottimale del dispenser. Il secondo momento ha coinvolto la creazione del firmware integrando tecnologie di intelligenza artificiale per la gestione della temperatura, l'identificazione del tag NFC e per la comunicazione ottimale attraverso l'applicazione. Il terzo momento ha rappresentato la fase di sperimentazione, valutazione e acquisizione di feedback per condurre successivamente Albi Home M+ verso la produzione e il lancio commerciale.
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