Aumentano i costi per i piccoli locali, su i prezzi dell'ortofrutta. È colpa delle bollette

Pesano i rincari di gas ed energia, soprattutto su micro e piccole imprese italiane, dai bar ai ristoranti fino ai negozi di quartiere.

8 Febbraio 2022 - 10:40
Aumentano i costi per i piccoli locali, su i prezzi dell'ortofrutta. È colpa delle bollette
[mp3j track="https://horecanews.it/wp-content/uploads/2022/02/Aumentano-i-costi-per-i-piccoli-locali-su-i-prezzi-dellortofrutta.-E-colpa-delle-bollette.mp3" Title="Ascolta la notizia in formato audio"] Nel primo trimestre 2022 è in aumento del +42% la spesa per le micro e piccole imprese su energia elettrica e gas naturale rispetto all'ultimo trimestre 2021. Un rincaro che era già iniziato alla fine della primavera dello scorso anno e che ha raggiunto ora cifre di 476 euro al MWh per l’energia elettrica e 1,36 euro al mc per il gas naturale. Un ristorante spenderà in media +109% per il gas naturale; il problema sembra derivare dal forte rincaro delle quotazioni internazionali, a causa degli squilibri nel mercato tra l’aumento della domanda mondiale di gas e le rigidità dell'offerta. Va ricordato però che nel primo trimestre 2022 sono state messe in campo delle misure per mitigare l'aumento pronunciato in bolletta per le piccole realtà. Per l'energia elettrica, l'Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente ha confermato per le micro e piccole imprese in bassa tensione (sotto i 16,5 kw di potenza) l’annullamento delle  componenti degli oneri generali a sostegno di energie rinnovabili e cogenerazione; mentre per il gas naturale è stato confermato il ridimensionamento degli oneri generali e l’IVA ridotta al 5%, a seguito degli stanziamenti governativi in attuazione della Legge di Bilancio 2022.

Prezzi all’ingrosso, in alto l’ortofrutta: dalle gelate ai rincari in bolletta

Dalle elaborazioni di BMTI sulle rilevazioni effettuate nei Mercati all’ingrosso appartenenti alla Rete di Imprese Italmercati risulta chiaro come anche il settore ortofrutticolo nazionale, stia subendo gli effetti dell’aumento dei costi dell’energia e del recente abbassamento delle temperature. I forti rialzi dei prezzi all’ingrosso registrati nell’ultima settimana, per qualche prodotto in particolare, oltre a dipendere dai recenti cambiamenti climatici, dipendono anche dall’aumento dei costi dell’energia elettrica, utilizzata per il riscaldamento delle serre, per l’attivazione delle pompe di irrigazione, così come l’aumento dei costi dei concimi e delle plastiche utilizzate (i teli per coprire le serre ne sono un esempio). Rispetto allo scorso anno, i prezzi all’ingrosso dei prodotti maggiormente colpiti da questi due fattori sono quelli dei pomodori, in alto del +35%, delle melanzane (+37%) e delle zucchine (+52%).  Schizzati di oltre il 175% i prezzi dei finocchi, rovinati a causa del freddo. Le gelate hanno danneggiato anche la produzione di carciofi e la loro qualità, portando i prezzi del carciofo violetto senza spine e del carciofo violetto tema rispettivamente a +52% e +32%. Tuttavia, per questo prodotto, continua a registrarsi un buon andamento delle vendite. Le scarse scorte di carote in attesa della nuova produzione, proveniente soprattutto dal siracusano, ha causato un aumento del prezzo generalizzato in tutti i mercati di oltre il 27%, rispetto a 12 mesi fa.

Arance più piccole e costose, ma più buone

A causare forti rialzi ci ha pensato anche l’andamento climatico. Andando per ordine cronologico, la siccità della scorsa estate ha determinato il calibro delle arance che quest’anno sono per lo più medio-piccole. La poca disponibilità di prodotto di calibro grande ha fatto balzare i prezzi del 31% rispetto a un anno fa. In questo caso, però, l’abbassamento delle temperature ne ha migliorato la qualità, soprattutto quella delle arance pigmentate.
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