Crescita costante per il bio italiano: superati i 2,5 milioni di ettari

Settore bio italiano in espansione: superati 2,5 milioni di ettari coltivati e 97mila operatori. L'Italia punta al 25% entro il 2027.

24 Sett 2025 - 15:03
Crescita costante per il bio italiano: superati i 2,5 milioni di ettari

INDAGINI E RICERCHE - In occasione della Giornata europea del Biologico, è stata presentata al Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste ai protagonisti del comparto un'anticipazione del nuovo rapporto ISMEA "Bio in cifre", la cui pubblicazione è prevista per dicembre.

I dati preliminari del rapporto "Bio in cifre 2025", elaborato da ISMEA per il MASAF, evidenziano una crescita moderata ma continua tanto per le aree dedicate all'agricoltura biologica quanto per gli operatori del settore con certificazione.

Secondo FederBio, questa tendenza positiva, nonostante il contesto di difficoltà generale, dimostra come il comparto biologico nazionale si stia affermando come elemento chiave per la ripresa dell'intero sistema agroalimentare italiano.

Le aree agricole gestite secondo il metodo biologico nel territorio italiano hanno oltrepassato la soglia dei 2,5 milioni di ettari, registrando una crescita del 2,4% confrontata con l'annualità precedente, facendo sì che il biologico rappresenti oltre il 20% della SAU nazionale: una percentuale fra le più significative del continente europeo, che porta l'Italia più vicina al traguardo del 25% entro il 2027 stabilito dal Piano Strategico Nazionale della PAC.

Risultati incoraggianti anche per gli operatori biologici, che toccano quota 97.170 (+2,9% rispetto al 2023), di cui oltre 87.000 costituito da aziende agricole bio (+3,4%).

FederBio: il marchio del biologico italiano unisce identità e sostenibilità e spinge la crescita del settore

"Il Marchio del Biologico italiano rappresenta un’opportunità per lo sviluppo del nostro settore, uno strumento concreto che permette di identificare immediatamente i prodotti biologici realizzati con materie prime coltivate esclusivamente in Italia – commenta Maria Grazia Mammuccini, Presidente FederBio - Non è solo un elemento distintivo, ma un vero e proprio valore aggiunto per rafforzare il ruolo dei produttori agricoli puntando al giusto prezzo,  tutelare la filiera nazionale e premiare chi investe nella qualità italiana. In un mercato globale dove la trasparenza diventa sempre più importante, questo marchio consente di distinguerci, costruendo fiducia e tracciabilità, sostenendo i nostri produttori e garantendo ai cittadini la massima riconoscibilità del biologico nazionale. Inoltre, valorizza l’identità e il legame con il territorio e unisce le nostre tradizioni agricole con la sostenibilità del metodo biologico, diventando un elemento cruciale per fare dell’agroecologia il paradigma di riferimento del sistema agroalimentare”.

“In un momento di grande incertezza ambientale, climatica, sociale e politica, è decisamente significativo che il biologico, prosegua il proprio trend di crescita - continua la Presidente di FederBio -. Il nostro Paese si mantiene tra i leader europei, conservando il primato per incidenza delle superfici coltivate a biologico – pari a circa il doppio della media UE – e per numero di operatori lungo l’intera filiera. Appare sempre più chiaro come il biologico rappresenti una leva decisiva per il rilancio dell'agroalimentare italiano, grazie anche alla sua capacità di unire qualità e sostenibilità, rispondendo così alla crescente domanda globale di alimenti sani fondati su una filiera equa e rispettosa dell’ambiente. Tuttavia, non vanno sottovalutate le criticità della fase attuale, ma affrontate con decisione per garantire che il biologico resti un fattore strategico di valorizzazione per le aree interne e per le piccole e medie aziende agricole”. 

Nicoletta Maffini, Presidente di AssoBio, commenta i nuovi dati sul biologico

Nicoletta Maffini, presidente di AssoBio, ha accolto con soddisfazione i risultati emersi: “Siamo molto contenti dell’incontro al Ministero di questa mattina. I dati Ismea mostrano che le superfici agricole coltivate a biologico crescono del 2,5% nel 2024 rispetto al 2023, segno che ci stiamo avvicinando all’obiettivo del 25% di terreni bio entro il 2030 indicato dalla strategia europea Farm to Fork. Il Sud Italia resta trainante, ma anche il Centro, con i numeri eccellenti della Toscana e non solo, e il Nord, in particolare con il contributo dell’Emilia-Romagna, rappresentano una fetta molto importante delle superfici coltivate con metodo biologico del nostro Paese.”

Maffini ha sottolineato anche la tenuta positiva dei consumi: “Dal lato della domanda, il dato è estremamente incoraggiante: mentre i consumi alimentari complessivi crescono dello 0,9%, quelli biologici aumentano del 2,9% a valore. È la prova che i cittadini riconoscono al biologico un valore crescente e sono disposti a premiarlo nelle loro scelte quotidiane.”

Durante l’incontro, particolare attenzione è stata dedicata al nuovo marchio del biologico italiano, che presto potrà essere apposto in etichetta dalle aziende conformi al regolamento di prossima pubblicazione: “Siamo certi – prosegue la Presidente - che l’introduzione del marchio del biologico italiano potrà ulteriormente valorizzare i prodotti del nostro Paese, accrescendone l’appeal e la visibilità sia sul mercato interno che all’estero. Ci auguriamo, inoltre, che la sinergia tra il settore e le istituzioni continui a crescere, così da garantire la sostenibilità economica degli operatori e superare lo scetticismo ancora presente in una parte dei consumatori. Solo insieme possiamo rendere il biologico un pilastro stabile e riconosciuto dell’agricoltura italiana. Iniziative come quella di oggi, in grado di offrire momenti di confronto e di valorizzazione del lavoro svolto dall’intera filiera, sono centrali per il nostro settore.”

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