Tra ziti, baccalà e champagne: il pentagono enogastronomico partenopeo di Angela Gargiulo

RISTORAZIONE - C’è una strada al quartiere Vomero che profuma dei sapori antichi della Napoli che fu. È via Filippo Cifariello e qui, un angolo dopo l’altro, si snoda il progetto di Angela Gargiulo che ha trasformato la sua passione per la cucina in un laboratorio sociale ed enogastronomico.

“Nasco come ceramista”, racconta, “ma ho capito che vivere di ceramica era diventato difficile. Così ho deciso di mettere in tavola la mia altra grande passione: la cucina”. 

Il 12 dicembre 2012 apre Buatta, negli spazi che un tempo ospitavano un basso e la bottega di un bronzista. “Senza renderci conto di questo allineamento numerico, quella mattina inaugurammo l’attività e la data 12.12.12 è diventata simbolica”, ricorda. È l’inizio di un’avventura che, anno dopo anno, vede Angela moltiplicare progetti.

Buatta è una “trattoria di conversazione” dove la parola è il primo ingrediente e l’atmosfera intima un invito a dialogare. Quaranta coperti, arredamento impreziosito con mobili d’antiquariato, grandi specchi, barattoli di latta (“buatta” in napoletano sta ad indicare proprio quelli) e una selezione di vini prevalentemente campani, esposti alle pareti. “Volevo un luogo dove le persone potessero sentirsi a casa, parlare e condividere”, spiega. 

La cucina segue la stagionalità e celebra la tradizione partenopea. Tra i piatti simbolo della casa la genovese con ziti spezzati e gli ziti lardiati raccontano la lentezza e la ricchezza dei sapori napoletani, mentre le proposte di baccalà (rigorosamente di Somma Vesuviana) e di alici in diverse preparazioni mostrano l’abilità di Angela nell’unire ingredienti semplici con accostamenti creativi che esaltano sempre il gusto. 

Non mancano legumi e verdure e dolci della tradizione come pastiera, caprese e graffette, accanto a versioni senza glutine, per dare spazio a tutte le esigenze. “Mi piace che i miei piatti raccontino la storia della nostra cucina, che siano accessibili ma senza rinunciare a cura e attenzione”, aggiunge. 

Dall’esperienza di Buatta sono nati in poco più di dieci anni altri tre locali interconnessi: Angelina Caffè per la colazione, con dolci fatti in casa (2019), Champagneria Popolare (2021) e Cordiale (2024), salotto notturno con cocktail, birre artigianali e vini naturali. 

La Champagneria Popolare guidata da Mariagiulia, primogenita di Angela, deve il suo nome all’idea di rendere lo champagne accessibile attraverso la selezione di bottiglie prodotte da piccoli vigneron.

“Volevo creare un luogo dove il vino non fosse rituale o distante”, racconta Angela, “ma convivialità pura, dove si potesse gustare champagne di qualità senza barriere”. Qui la bottiglia più cara non supera i 99 euro e la proposta al calice parte anche dai 10/12 euro. 

La Champagneria è accogliente e raccolta, con una selezione di piatti della cucina di Buatta, zuppe, antipasti e piccole portate pensati per abbinamenti che non appesantiscono.

La scelta di uno staff quasi tutto femminile che comprende in sala le due brillanti sommelier Gabriella Imparato e Sandra Restrepo, nasce dalla volontà di creare un ambiente in cui le donne possano lavorare, crescere e sentirsi protagoniste: “Ho voluto un luogo dove talento, creatività e passione fossero al centro, senza dover dimostrare nulla a nessuno”.

Oggi il progetto si presenta come un vero pentagono gastronomico: quattro locali già operativi e un quinto spazio pronto a essere lanciato, dedicato a degustazioni private con focus in primis sui vini campani, pensato anche per i turisti che spesso chiedono di poter vivere momenti di approfondimento della cultura culinaria e produttiva territoriale. 

Un ampliamento che si inserisce in modo coerente con la visione di Angela: “Non è solo una questione di cibo”, conclude, “ma curiosità, passione e voglia di mettersi in gioco ogni giorno, tutte cose alle quali non riesco a rinunciare”.

Photo Credits: Gabriella Imparato 

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