Dal sushi-man bodybuilder in Giappone al cuoco stripper italiano: gli chef "mostrano il fisico"
Abbinare il fisico al cibo ma non in modo convenzionale. Dal Giappone l'idea di un cuoco che per far ripartire la sua attività dopo la crisi sanitaria ha introdotto un servizio di consegna con tanto di spogliarello. E poi c'è il cuoco italiano Marco Di Centa che come secondo lavoro fa proprio lo spogliarellista.
È un'idea di business in piena regola e guai a scherzarci su, perché protagonisti sono dei bodybuilder giapponesi! Cos'ha questo a che fare con l'Horeca? Ebbene, a causa della crisi economica causata dalla pandemia, un ristorante di sushi giapponese, Imazushi della città di Anjo nella prefettura di Aichi, ha trovato un modo per dare un nuovo impulso ai propri affari, inventandosi un servizio che si racconta da solo: "il macho delle consegne".
Il proprietario Masanori Sugiura non è solo uno chef ma è anche un bodybuilder e con una squadra di fattorini-bodybuilder ha iniziato a effettuare consegne con servizio di spogliarello. Al momento di effettuare la consegna, che avviene in tutta sicurezza con l'uso di dispositivi di protezione individuale e rispetto delle distanze di sicurezza, i fattorini tolgono la maglietta e posano per i clienti, che possono anche richiedere fotografie.
Tanta faccia tosta, ironia e voglia di mettersi in gioco da parte di questo imprenditore giapponese.
Dal momento che durante l'emergenza sanitaria quasi tutti i ristoranti di sushi del Paese hanno iniziato a effettuare consegne a domicilio, Masanori Sugiura ha pensato bene che fosse necessario offrire un servizio unico e distintivo per far notare il suo locale e ripartire con gli affari.
Ma l'idea di abbinare la bellezza fisica, e in particolare gli spogliarelli, al cibo non è una novità made in Oriente. Marco Di Centa di notte lavora come spogliarellista e di giorno fa il cuoco, ma non disdegna di mostrare il suo fisico anche alla luce del sole.
"La cucina è sempre stata la mia passione fin da ragazzo - ha dichiarato Marco al quotidiano napolitoday.it - Mia nonna materna, austriaca, era nota a Paluzza come una brava cuoca, e mamma ha ereditato le sue doti. In famiglia, ad esempio, custodiamo gelosamente la ricetta della torta Sacher, scritta a mano e in gotico".
Mirco di recente è stato a Torre del Greco, città del napoletano, per approfondire la sua conoscenza della cucina e degli ingredienti campani. "Le spezie utilizzate per alcuni piatti partenopei sono afrodisiache, lo stesso pomodoro - grande protagonista delle pietanze napoletane - lo è. Anche per questo trovo la cucina napoletana molto interessante: come secondo lavoro faccio lo spogliarellista ed ero alla ricerca di un qualcosa che unisse queste mie due attività, e l'ho trovata qui a Napoli!“.
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