Etanolo alimentare, Assodistil: le importazioni agevolate dal Pakistan mettono in crisi la produzione italiana
Il presidente Assodistil Antonio Emaldi: “serve che Bruxelles proceda con l’immediato ripristino dei dazi e con misure di sostegno per le aziende italiane per compensare le perdite accumulate in questi mesi”
“Non possiamo attendere i normali tempi previsti per l’applicazione della clausola di salvaguardia o la revisione del Regolamento UE che, in base al Regolamento GSP, prevede condizioni di vantaggio fiscale per l’importazione da Paesi extra UE che versano in gravi condizioni socio-economiche. La concorrenza “drogata” del Pakistan a zero dazio di importazione sta mettendo in crisi il settore dell’etanolo alimentare di produzione italiana” dichiara il Presidente di Assodistil Antonio Emaldi.
“Alla luce dei vantaggi che il Pakistan ha attraverso il Reg GSP UE si stanno registrando importazioni massive di etanolo all’interno dell’Unione Europea e in particolare in Italia”, continua Emaldi. “Il prezzo del prodotto pakistano è più competitivo rispetto a quello italiano/comunitario in quanto beneficia di condizioni di lavoro, sociali e ambientali che da noi sarebbero inaccettabili. Noi produttori europei dobbiamo attenerci, e giustamente, a rigorosi standard qualitativi e rigide norme per quanto riguarda le condizioni di lavoro e ambientali. In Pakistan tutto questo non è previsto e dovrebbe far riflettere sull’opportunità di mantenere tale Paese all’interno della lista di Paesi GSP+ (ndr Paesi che beneficiano di particolari vantaggi fiscali). È inaccettabile”, continua il Presidente di Assodistil.
“Ringraziamo il Ministero Affari Esteri che ha subito colto l’importanza di questa discriminazione che i produttori italiani - ed europei - di etanolo stanno subendo, ma è necessario non perdere più tempo. Serve che Bruxelles si attivi subito “bruciando” i tempi, facendo scattare la clausola di salvaguardia prevista nel Regolamento GSP e che ripristini immediatamente i dazi previsti per l’importazione dell’etanolo nell’Unione Europea. Nel frattempo, sarebbe opportuno prevedere misure di sostegno per i produttori europei che almeno possano mitigare le notevoli perdite che si stanno subendo da almeno un anno a questa parte. In caso contrario si continuerà a importare un prodotto non sostenibile che, in maniera del tutto ingiustificata, viene premiato da esenzione daziale e metterà in ginocchio il nostro comparto produttivo”, conclude Emaldi.
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