Falso Parmigiano: quasi sei milioni di chili prodotti in Canada

27 Sett 2018 - 04:45
Falso Parmigiano: quasi sei milioni di chili prodotti in Canada
Italian sounding, una piaga che danneggia il commercio internazionale e quello dei nostri prodotti agroalimentari di eccellenza. Per capire l'entità del problema, basta sapere che nel 2018 in Canada sono stati prodotti 5,6 milioni di chili di falso Parmigiano Reggiano, il parmesan. Il prodotto viene realizzato con 4,5 milioni kg di ricotta locale, 1,9 milioni di chili di Provolone taroccato, ai quali si aggiungono 364 mila chili di un non ben identificato formaggio Friulano e il numero più sconvolgente: 72 milioni di kg di mozzarella. Lo scrive Coldiretti sulla base degli ultimi dati del Governo canadese relativi ai primi sei mesi del 2018, ad un anno dall'entrata in vigore in via provvisoria il 21 settembre 2017 del trattato di libero scambio con il Canada, senza che sia stato peraltro ancora ratificato dal Parlamento. Il lancio del falso Parmigiano ha diminuito la percentuale di esportazione dei nostri prodotti. Le esportazioni di Grana Padano e Parmigiano Reggiano in Canada sono rimaste stagnanti nel primo semestre 2018, con un aumento in valore di appena il 2,3% dopo essere balzate di ben 28,7% nel corrispondente semestre del 2017 prima dell'entrata in vigore dell'accordo. Un rallentamento della crescita di esportazioni made in Italy che riguarda la realtà. L'intero comparto dei formaggi e dei latticini che aumentano del 13% nel primo semestre del 2018 dopo essere cresciuti del 20% nello stesso periodo del 2017. Secondo Assocamerestero, l’Associazione che riunisce le 78 Camere di Commercio Italiane all’Estero (CCIE), soggetti imprenditoriali privati, esteri e di mercato, ad Unioncamere. Il volume d’affari dell’Italian Sounding è di 90 milioni di euro a livello globale, valore che negli ultimi dieci anni è cresciuto del 70%, e pari al triplo del fatturato dell’export italiano del settore alimentare (32,1 miliardi di euro nel 2017). Il 42% dei prodotti “imitati” sono piatti pronti e surgelati, conserve e condimenti. Seguono i latticini (25,1%), la pasta (16,1%), i prodotti a base di carne (13,2%) e i prodotti da forno (3,6%). Tra gli oltre 800 prodotti Italian Sounding mappati figura la “pizza carbonara” o la “mortadella Siciliana” rilevati in Spagna, mentre nell’area Nafta sono frequenti le storpiature come “sarvecchio” al posto di “stravecchio” o la “sopressata” che perde una “p”. Infine, in Francia e Olanda, uno speciale Limoncello viene presentato come un liquore da aperitivo.
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