Fipe: i manifesti per la lotta allo spreco nella ristorazione e a casa
Fipe presenta il suo Manifesto per una Ristorazione Sostenibile e un decalogo scritto con lo chef Franco Aliberti per aiutare le famiglie italiane a cucinare senza sprechi.
Fipe lancia il Manifesto per una ristorazione sostenibile. L’idea che il cibo non sia una merce qualsiasi ma un condensato di valori sociali culturali e ambientali ha spinto la Federazione Italiana Pubblici Esercizi a diffondere delle vere e proprie linee guida per aiutare i professionisti in maniera concreta nella lotta allo spreco alimentare. Acquistare materie prime di qualità al giusto prezzo, valorizzare e formare il personale, incentivare i clienti a portare via quanto non viene consumato, sono solo alcune delle indicazioni che Fipe invita a seguire per rendere il settore davvero sostenibile.
Clicca qui per scaricare il Manifesto della Ristorazione Sostenibile di Fipe
Tuttavia, è fondamentale che la lotta allo spreco non riguardi solo i professionisti, ma tutti i cittadini impegnati nelle proprie cucine e, prima ancora, nel fare la spesa quotidianamente. Proprio per questo Fipe si è impegnata nella promozione e nella diffusione anche di un secondo testo, rivolto alle famiglie: un vero e proprio decalogo antispreco per sensibilizzare i cittadini ed educarli al riuso in cucina. Un breviario formativo-informativo realizzato in collaborazione con lo Chef Franco Aliberti, che ha fatto della circolarità e dell’utilizzo di materie prime povere la sua filosofia.
I consigli di Chef Franco Aliberti per combattere lo spreco alimentare con fantasia
1. L’acqua di cottura dei legumi non salata, una volta raffreddata può essere montata e trasformata in delle buonissime meringhe. 2. I gambi dei broccoli, se cotti, possono essere utilizzati come un carpaccio o come parte croccante di una pietanza. 3. I baccelli di fave e piselli possono essere estratti all’interno di una bevanda. Questi stessi ingredienti possono essere pastellati e fritti diventando un croccante contorno, ma potete anche impiegarli per preparare delle paste colorate. 4. Le bucce di alcune varietà di zucche sono buonissime cotte al forno, tanto da farvi dimenticare le chips di patate. 5. Le parti verdi del porro, le bucce delle patate e le parti esterne della cipolla possono essere tostate in forno e utilizzate per aromatizzare brodi. 6. La frutta troppa matura può essere utilizzata per preparare un aceto. 7. La buccia dell’anguria, insieme alla sua parte bianca, può essere marinata e utilizzata come un cetriolo o essere trasformata in marmellata. 8. Se non si consuma in tempo la frutta può essere congelata e trasformata in una granita o un sorbetto, altra idea interessante è utilizzarla per produrre del ghiaccio al gusto di frutta. 9. Le bucce dei pomodori sono buonissime fritte, ma possono anche essere trasformate in polvere da utilizzare per dare ancora più gusto ai vostri piatti.Consigli pratici da Fipe, facili da mettere in pratica anche in vacanza
- Una spesa ben ponderata
- Tanto o poco? Il giusto
- Non si butta via nulla (o quasi)
- Conservare, conservare, conservare
- Il tempo delle cose
- Meno è meglio
- Il giorno dopo è anche meglio
- In spiaggia (o in montagna) se ne può fare a meno
- Fuori casa, non sprecate l’occasione
- Chiedete e vi sarà dato
La legge contro lo spreco alimentare e l'impegno di Fipe
Questi due documenti arrivano a 3 anni dall’entrata in vigore della legge 166 contro lo spreco alimentare, “In questo periodo sono stati raggiunti importanti risultati in termini di gestione e recupero delle eccedenze lungo la filiera agroalimentare, grazie ad una semplificazione delle procedure, ma anche per una migliorata sensibilità sul tema, che ha beneficiato dell’eredità di Expo Milano 2015, che proprio dell’alimentazione aveva dedicato la manifestazione, con un titolo - Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita - esplicito negli obiettivi”. – dichiara Lino Enrico Stoppani, Presidente Fipe. “È importante però insistere e continuare a lavorare per valorizzare sempre più i modelli di ristorazione che riducano gli sprechi, attraverso una sostenibilità che sia prima di tutto di sistema. Il nostro, infatti, è un settore più di altri interessato dal problema dello spreco alimentare, da contrastare e correggere per tutelare l’ambiente, consentire un giusto utilizzo delle materie prime, che non sono illimitate, educare a corretti comportamenti alimentari e contrastare le diseguaglianze che portano alla fame o alla malnutrizione di ancora troppi abitanti del pianeta”.
“La legge “antisprechi” compie tre anni e ha funzionato bene perché fornisce strumenti operativi, procedure semplificate e una fiscalità agevolata. Per questo si è esteso il modello, oltre a cibo e farmaci, anche ad altri prodotti importanti per le famiglie come quelli per l’igiene o la cartoleria, e l’ultima novità è l’aggiunta dei libri – dichiara l’On. Maria Chiara Gadda - Va fatta conoscere di più perché recuperare le eccedenze significa consegnare nuova vita ai prodotti, che trovano un rinnovato valore nella solidarietà. La legge è diventata anche un modello culturale. Il “rimpiattino” di Fipe ne è un esempio positivo che ha coinvolto moltissimi ristoranti, e la sana abitudine di portare a casa quanto non consumato al pasto sta diventando una realtà anche in Italia”.
Il Rimpiattino, la Doggy Bag in collaborazione con Comieco
Fipe rinnova il suo impegno in questa direzione, rilanciando anche uno degli ultimi progetti sullo spreco alimentare nei pubblici esercizi: il Rimpiattino. Un progetto realizzato in collaborazione con Comieco – Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica, una proposta per rendere più familiare al pubblico italiano la Doggy Bag, sdoganandone l’utilizzo e, anzi, promuovendola sul territorio, consentendo il recupero dei residui di cibo non consumato in una delle fasi della filiera dove il fenomeno è più intenso, quello del consumo finale. Lo spreco alimentare si combatte non solo portando a casa il cibo avanzato, ma introducendo buone pratiche a livello di processi e di sistema che hanno un forte significato educativo. “La mia cucina è attenta alla sostenibilità ambientale. Le materie prime utilizzate vengono presentate in diverse consistenze, sfruttando tutte le parti commestibili di frutta e verdura, nonché gli ingredienti più poveri e meno nobili. Il risultato è un gioco di apparenze visive e gustative che inganna i sensi: non sempre quello che si osserva è simile al gusto che il nostro cervello immagina di provare.” – Chef Franco Aliberti. “Siamo orgogliosi di far parte di Fipe e di sostenere con il nostro impegno le attività dedicate alla lotta allo spreco alimentare – dichiara lo chef Claudio Sadler, Presidente dell’Associazione Le Soste – Cucinare in modo sostenibile è fondamentale per tutti i professionisti del settore ma anche per i cittadini che grazie a questi dieci consigli potranno ridurre concretamente gli sprechi di cibo”.
Compila il mio modulo online.