La produzione di olio d'oliva in Italia è ai minimi storici

4 Febbraio 2019 - 04:30
La produzione di olio d’oliva nel nostro paese è in calo del 57% rispetto al 2017, lo rilevano le ultime elaborazioni dell'Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (Ismea) che considerano la scorsa stagione come "una delle peggiori annate di sempre per l'olivicoltura nazionale". Il report è stato realizzato sulla base dei dichiarativi di dicembre e colloca la produzione di olio di oliva del 2018 a 185mila tonnellate, ulteriore ribasso rispetto alle stime già poco ottimistiche di Ismea. L'analisi dei ricercatori rileva che la Puglia da sola è colpita da una flessione del 65%; un dato allarmante considerando che qui si realizza metà della produzione nazionale. Gelate e problemi fitosanitari hanno contribuito a questo calo che, secondo l’Istituto, quasi seguono un ciclo; negli ultimi sei anni, infatti, questo è il terzo che le campagne di "scarica" si presentano con flessioni produttive che vanno oltre la fisiologica alternanza, a causa della frequenza con cui si manifestano eventi meteorologici avversi. Calano le quantità disponibili e di conseguenza, inoltre, aumentano i prezzi: i listini dell'extra vergine hanno raggiunto a dicembre i 5,60 euro al kg (+40% rispetto a giugno), con valori superiori ai 7 euro al chilo in Sicilia e vicini ai 6 euro nel Barese. Italia Olivicola, inoltre, punta i riflettori su un altro problema; secondo i dati dell'Icqrf (Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressioni frodi), a fine settembre 100 mila tonnellate di extravergine d'oliva italiano non era stato commercializzato nonostante le previsioni di forte richiesta. L’elevato quantitativo di olio importato, induce Italia Olivicola, infine a sospettare che l’olio Made in Italy non sia tale; anche questa notizia fa quindi pensare che il mercato dell’olio deve essere tenuto sotto controllo
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