Le api conquistano le città: sempre più alveari urbani
Tenere le api in città non è diverso dalla campagna, si deve però essere un po' più esperti per tenerle nel modo giusto in un luogo dove esistono pericoli ed esigenze specifiche per queste laboriose creature, fondamentali per il nostro ecosistema.
Ma c'è di più. L'apicoltura urbana sta diventando, in molti casi, un'esigenza per la salvezza stessa delle api. Il paesaggio urbano, infatti, presenta una maggiore biodiversità rispetto alle aree rurali, dove l’agricoltura ha cambiato radicalmente il paesaggio. La necessità di coltivare derrate alimentari (spesso per l’alimentazione animale) ed energia cosiddetta “verde”, ha favorito l’utilizzo di molecole chimiche altamente pericolose per la salute e per la vita degli altri esseri viventi che sono la vera ricchezza del nostro pianeta.
La città diventa quindi un rifugio per molte specie animali e vegetali che possono trovare un ambiente meno ostile per la loro sopravvivenza e le api, in particolare, rimangono meno esposte a tutti quegli agenti chimici utilizzati in agricoltura (diserbanti, insetticidi e concimi chimici). Il ruolo specifico degli insetticidi nella diminuzione globale del numero di api è ancora poco studiato. Però è sempre più evidente che alcuni insetticidi, utilizzati correntemente nell’attuale sistema agricolo di stampo industriale, hanno conseguenze negative sulla salute degli insetti impollinatori – sia a livello di singolo individuo che di colonia.
A Bolzano, al Rainerum, l'istituto scolastico dei salesiani, nel 2013 è nato un progetto per volontà dell’Associazione Juvenes che permette ai giovani di avvicinarsi al mondo delle api e della produzione del miele nelle sue varietà e gusti, con un’attenzione particolare ai contenuti pedagogici e ai temi dell’educazione ambientale. Inoltre nel 2017, grazie a un accordo fra Conapi-Mielizia e Legambiente ha avuto inizio il progetto “Api e Orti” grazie al quale è possibile rilevare la presenza di pesticidi, metalli pesanti, radionuclidi e molto altro, ottenendo informazioni utili sullo stato di salute del territorio circostante.
È su questi presupposti che si è basata l’attività di monitoraggio ambientale condotta per due anni da Api e Orti Urbani, in 4 città italiane – Torino, Milano, Bologna, Potenza.
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