Le aziende del food & beverage che chiudono in Russia: la guerra si combatte anche sui mercati
Le grandi aziende del food & beverage annunciano la chiusura delle attività in Russia, ma sostengono i propri dipendenti e i rifugiati attraverso azioni concrete. Ecco le loro iniziative a sostegno dei più deboli.
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Il conflitto tra Russia e Ucraina si è spostato sui mercati. Sono tante le aziende leader globali che stanno chiudendo i loro punti vendita in Russia e bloccando gli invii di prodotti nel Paese. Fra questi anche alcune fra le più importanti insegne del food & beverage.
HEINEKEN interrompe la produzione e la vendita della birra Heineken® in Russia
Heineken ha già interrotto la produzione, pubblicità e vendita del marchio Heineken in Russia. L'azienda sottolinea che la sua azione contro il governo e la guerra ingiusta non si riverserà sugli impiegati dell’azienda in Russia. "Vediamo una chiara distinzione tra le azioni del governo e dei nostri dipendenti in Russia. Sostenere i nostri dipendenti e le loro famiglie è un principio chiave, mentre definiamo il percorso da seguire”. Nella speranza che la pace arrivi presto, il gruppo esprime piena solidarietà alle vittime, annunciando che continuerà a mostrare il proprio supporto attraverso donazioni alle ONG operanti in Polonia, Ungheria, Romania e Slovacchia.La lettera di Kevin Johnson, ceo di Starbucks
Kevin Johnson, ceo di Starbucks, ha firmato una lettera divulgata negli scorsi giorni tramite il sito stories.starbucks.com. La condanna delle azioni russe in Ucraina anticipano l'annuncio della chiusura dei punti vendita Starbucks in Russia. Grande attenzione sarà riservata dall'azienda ai 2.000 dipendenti partner di Starbucks nel Paese. "Abbiamo deciso di sospendere tutte le attività commerciali in Russia, inclusa la spedizione di tutti i prodotti Starbucks. Il nostro partner autorizzato ha accettato di sospendere immediatamente le operazioni del negozio e fornirà supporto ai quasi 2.000 partner in Russia che dipendono da Starbucks per il loro sostentamento".Sospese le operazioni dei ristoranti di proprietà dell’azienda KFC e Pizza Hut in Russia
Yum! Brands sta sospendendo le attività dei ristoranti di proprietà dell'azienda KFC in Russia e sta finalizzando un accordo per sospendere tutte le attività dei ristoranti Pizza Hut in Russia, in collaborazione con il suo master franchisee. “Questa azione si basa sulla nostra decisione di sospendere tutti gli investimenti e lo sviluppo di ristoranti in Russia e reindirizzare tutti i profitti delle operazioni in Russia agli sforzi umanitari”. Questi sforzi umanitari includono una donazione di 1 milione di dollari da parte di Yum! Brands Foundation alla Croce Rossa per sostenere le persone colpite dalla crisi. “Continueremo a supportare i nostri team in Ucraina, mentre valutiamo i modi in cui i marchi Yum! Brands possono avere un impatto positivo sulla regione”.Coca-Cola Company sospende le sue attività in Russia
Anche The Coca-Cola Company ha annunciato, con una nota stampa datata 8 marzo, che sospenderà le sue attività in Russia con queste parole: “I nostri cuori sono con le persone che stanno subendo gli effetti inconcepibili di questi tragici eventi in Ucraina. Continueremo a monitorare e valutare la situazione man mano che le circostanze si evolvono”.McDonald’s chiude temporaneamente i ristoranti in Russia
La nota stampa con cui McDonald’s annuncia la temporanea chiusura dei suoi ristoranti in Russia viene introdotta da un messaggio. “Questo articolo è stato originariamente inviato via e-mail dal CEO Chris Kempczinski ai dipendenti e ai franchisee di McDonald's”. “La nostra priorità numero uno dall'inizio di questa crisi è stata, e rimarrà, la nostra gente. – si legge nel comunicato - Come Ian Borden ha condiviso la scorsa settimana, la Società ha fornito supporto finanziario immediato al nostro team in Ucraina. Continuiamo a pagare gli stipendi pieni per i nostri dipendenti ucraini e abbiamo donato 5 milioni di dollari al nostro Fondo di assistenza ai dipendenti e continuiamo a sostenere gli sforzi di soccorso guidati dalla Croce Rossa Internazionale nella regione”. Sulla situazione in Russia, si legge che McDonald’s nel Paese dà lavoro a 62.000 persone, lavorando a stretto contatto con centinaia di fornitori e partner locali russi che producono cibi e materie prime per realizzare i menù dei ristoranti del marchio. Nonostante questo, però, McDonald's ha deciso di chiudere temporaneamente tutti i suoi ristoranti in Russia e sospendere tutte le operazioni sul mercato. Ma continuerà in ogni caso a sostentare i dipendenti, pagando a tutti il proprio stipendio. “McDonald's continuerà a valutare la situazione e determinare se sono necessarie ulteriori misure”.Sospesa la vendita del marchio Carlsberg in Russia
“Siamo al fianco del popolo ucraino e di tutto il mondo nel condannare l'invasione russa nei termini più forti possibile”, esordisce Carlsberg, nel dare la notizia del proprio impegno sul fronte russo e su quello ucraino. Per quanto riguarda quest’ultimo, “la nostra prima priorità rimane la sicurezza e il benessere dei nostri oltre 1.300 colleghi in Ucraina. Abbiamo istituito un rifugio di emergenza per accogliere i nostri dipendenti e le loro famiglie che hanno dovuto lasciare le loro case. Inoltre, stiamo utilizzando attivamente le nostre strutture e competenze in Ucraina e nei paesi limitrofi per fornire supporto umanitario”. “Sentiamo un obbligo morale nei confronti dei nostri colleghi russi che sono parte integrante di Carlsberg e che non sono responsabili delle azioni del governo”, afferma l’azienda, che dopo avere dato notizia della cessazione di tutta la pubblicità del gruppo Carlsberg e dei birrifici Baltika in Russia, annuncia che smetterà di produrre e vendere il marchio Carlsberg nel mercato russo. Mentre le fabbriche di birra Baltika saranno gestite come un'attività separata, “con lo scopo di sostenere i nostri dipendenti e le loro famiglie”.PepsiCo sospende la produzione e la vendita di Pepsi-Cola e di altri marchi globali di bevande in Russia
“Mentre la tragica guerra continua in Ucraina, volevo aggiornare tutti sulle attività di PepsiCo nella regione”, scrive il ceo Ramon Laguarta ai soci di PepsiCo via e-mail. “Visti gli orribili eventi accaduti in Ucraina, annunciamo la sospensione della vendita di Pepsi-Cola e dei nostri marchi globali di bevande in Russia, tra cui 7Up e Mirinda. Sospenderemo inoltre gli investimenti di capitale e tutte le attività pubblicitarie e promozionali in Russia. Come azienda di alimenti e bevande, ora più che mai dobbiamo rimanere fedeli all'aspetto umanitario della nostra attività. Ciò significa che abbiamo la responsabilità di continuare a offrire i nostri altri prodotti in Russia, compresi gli elementi essenziali quotidiani come latte e altri prodotti lattiero-caseari, formule e alimenti per l'infanzia. Continuando a operare, continueremo anche a sostenere i mezzi di sussistenza dei nostri 20.000 associati russi e dei 40.000 lavoratori agricoli russi nella nostra catena di approvvigionamento mentre affrontano sfide significative e incertezze future”. “La guerra non è mai una risposta”, conclude il ceo Laguarta e aggiunge “ci uniamo a tutti coloro che chiedono una soluzione rapida e pacifica”.
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