L’età dell’oro dell’ospitalità di lusso in Italia: crescono strutture e ricavi
In Italia l’ospitalità di lusso vive la sua età dell’oro: secondo le stime di Thrends si amplia il ventaglio di strutture fino a toccare le 710 unità
OSPITALITÀ E TURISMO - L’ospitalità di lusso del Belpaese vive la sua età dell’oro. I turisti, in particolare quelli stranieri che rappresenterebbero il 75% della clientela, hanno riscoperto il fascino dell’Italia, considerandola meta ideale per vivere esperienze uniche. Lo confermerebbero i dati e le ricerche di settore con il 20% dei viaggiatori alto spendenti che assocerebbe al nostro Paese un'immagine di “esclusività” e forte attrattività in virtù del suo stile di vita.
Riservatezza, lussuoso comfort, sicurezza e cura dei dettagli, unicità e bellezza delle location, eleganza green ed impiego di tecnologie eco-sostenibili sarebbero alcuni degli elementi ad andare a segno nell’immaginario degli ospiti prima ancora di raggiungere le destinazioni, già nella fase di esplorazione del ventaglio di alternative disponibili.
Secondo i dati della società di ricerche Thrends, delle 32mila strutture ricettive italiane 710 apparterrebbero al segmento luxury, cresciute di 24 unità rispetto al 2023 e distribuite in particolare in alcune regioni, in testa la Toscana (91), seguita da Campania (76), Lazio (75), Lombardia (70), Veneto (64). Facendo invece una classifica per città, il maggior numero di stanze degli hotel di alta gamma sarebbe a Roma (5.347), seguita da Milano (3.376), Venezia (2.390) e Firenze (1.748).
Proprio queste realtà ricettive beneficerebbero oggi del potere finanziario di quella fetta del mercato che meno risente degli effetti dell’inflazione galoppante e delle incertezze geopolitiche e macroeconomiche, ponendo le basi per una prossima futura ulteriore crescita.
Per comprendere quanto sia florido il business degli hotel di alta gamma italiani bisogna invece guardare alle stime del loro fatturato che, sempre secondo Thrends per il 2023 sarebbe pari a circa 6,6 miliardi di euro, il 26% dell’intero comparto (poco più di un quarto) nonostante l’esigua rappresentanza in termini numerici delle strutture in questione rispetto al totale (2%). In un 5 stelle ogni camera genererebbe in media un ricavo annuo pari a 144.000 euro e un EBITDA del 24,4%, mentre un quarto dei luxury hotel produrrebbe 200.000 euro di ricavi a camera.
Nel tempo sta cambiando anche il profilo del turista di lusso che sceglie di venire in Italia, storicamente vista come destinazione ideale dai clienti del segmento famiglie o di quello ancor più specifico degli sposi in luna di miele, Il Belpaese attrae oggi sempre più i Millennial e la Generazione Z, clienti più giovani alla ricerca di esperienze originali condizione che aprirebbe spazi per la promozione di destinazioni meno scontate sulle quali bisognerebbe investire.
La crescita delle strutture di alta gamma rappresenta dunque una grande opportunità per consolidare il posizionamento dell’Italia nel mercato turistico globale, contribuire all’economia del paese, e promuoverne l’immagine, con il patrimonio artistico, culturale, ed enogastronomico a fare da volano con effetto moltiplicatore sull’attrattività di una clientela esigente e disposta a spendere per vivere esperienze memorabili.
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