Massimo Bottura a Bruxelles con il suo progetto Food For Soul
Milleduecento persone hanno preso parte a Bruxelles ad un incontro con Massimo Bottura, chef e proprietario della Osteria Francescana, tre stelle Michelin e primo ristorante nazionale a essere annoverato nel 2016 tra i 50 migliori al mondo.
L'occasione è nata dalla presentazione, nell'ambito del Forum per il futuro dell'agricoltura, del suo progetto "Food for soul" cibo per l'anima. In questa occasione Bottura ha dichiarato di essere convinto che saranno gli chef il futuro dell'agricoltura; a loro il compito di salvare la biodiversità e la cultura della lavorazione della terra.
Il progetto Food for Soul è nato per combattere lo spreco alimentare attraverso la creazione di refettori "stellati" sorti in strutture abbandonate successivamente riqualificate.
E così al Teatro Greco di Milano, chiuso dagli anni Trenta con 15 tonnellate di cibo scartato ha realizzato piatti gustosi e salutari per i bisognosi e senzatetto della città. Operazione analoga a Rio de Janeiro, Londra e Parigi e più di recente New York.
Massimo Bottura, che ha dato il via a questo esperimento accogliendo la sfida dello slogan di Expo 2015 "Nutrire il pianeta", si è oramai dedicato corpo e anima a questo progetto che tenta di esportare in tutti i grandi centri, al fine di sensibilizzare verso il tema della spreco alimentare e di dare possibilità a tutti di accedere a un'alimentazione sana e fatta di ingredienti semplici.
"Qualità delle idee, potere della bellezza e valore dell'ospitalità" i principi guida dello chef stellato. "In un momento in cui tutti costruiscono i muri, noi i muri li abbattiamo e apriamo le porte ha dichiarato Massimo Bottura in un'intervista rilasciata all'Ansa - Io tengo la porta dell'inaspettato sempre aperta. E ci entro tutte le volte. Uno dei prossimi refettori sarà a Napoli".
Ma non si tratta di "semplice beneficenza", questo lo chef ci tiene a sottolinearlo; piuttosto il suo progetto vuole mettere in moto un processo culturale intorno a luoghi da far rinascere. Fra gli chef che hano sposato con entusiasmo l'idea Albert Adria, Alain Ducasse, Virgilio Martinez, Rodolfo Guzman, Mitsuaru Tsumura, Mauro Colagreco, Helena Rizzo, Carlos Garcìa, Enrique Olvera, Joan Roca, Rafa Costa e Silva
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