Nuova sede per il Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico di Modena Igp
Il Consorzio di tutela dell'Aceto balsamico di Modena Igp ha una nuova sede a Palazzo Fontanelli, in via Ganaceto 113 a Modena: un investimento importante per continuare il lavoro sulla tutela di quella che rappresenta un'eccellenza italiana.
"L’apertura della nuova sede, di fronte alla sede della Camera di commercio ospitata da Palazzo Molza - spiega Mariangela Grosoli presidente del Consorzio - rappresenta un segnale della volontà di consolidare il legame con la città e il territorio. Un’operazione strategica dettata dalla sempre più stretta coesione tra i soci per una crescita ulteriore sia del Consorzio che del comparto, un segmento dell’agroalimentare di qualità italiano con un valore economico di oltre un miliardo di euro, primo tra le Dop e Igp per l’export con oltre il 92% della produzione.
Tutto questo genera migliaia di posti di lavoro e rappresenta l’esempio positivo di un'Italia imprenditoriale, fondata sulla tradizione, che ha saputo fare sistema e guardare al futuro con fiducia”.
L'apertura è stata l'occasione di un convegno al quale hanno preso parte, tra gli altri, il vicepresidente della Camera di Commercio di Modena Gian Carlo Cerchiari, il Sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, il Direttore della Fondazione Qualivita Mauro Rosati, il Presidente di AICIG Cesare Baldrighi e l’Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna Simona Caselli.
Nella sua forma attuale, il Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena è stato istituito nel dicembre 2013 dall'unione tra il Consorzio Aceto Balsamico di Modena e il Consorzio Filiera Aceto Balsamico di Modena.
Le aziende associate al Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena sono 50; tra le realtà consorziate figurano alcuni dei marchi storici del settore, che fin dall’inizio del Novecento hanno contribuito al successo del prodotto sia in Italia che sui mercati internazionali. Secondo il direttore del Consorzio Federico Desimoni "l’obiettivo è quello di individuare nuove strategie che aiutino a far riconoscere il giusto valore non solo ai prodotti, ma soprattutto al lavoro che vi sta dietro, alla storia, alla tradizione, al territorio e alla sua cultura".
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