Nuovi trend della mixology. Intervista a Giorgio Fadda, presidente International Bartender Association

Con oltre 30 anni di esperienza come formatore e quasi 50 come bartender Giorgio Fadda, presidente dell’International Bartender Association, ha una padronanza assoluta del mondo mixology ed è in grado di intercettare e interpretare con chiarezza tutti i cambiamenti in atto in questo settore. Abbiamo avuto modo di intervistarlo proprio su questi temi, e subito ci ha tenuto a precisare: “In generale, ci sono maggiore attenzione alla qualità, all'innovazione e all'esperienza complessiva del bere rispetto a qualche anno fa”, afferma Fadda “La parola chiave, in ogni caso, è sostenibilità sia in termini di materiali usati, che di attenzione agli sprechi e di scelta di ingredienti prodotti nel rispetto dell’ambiente”.

Parliamo dei micro-trend, sembra sia boom per i cocktail di dimensioni ridotte.
Indubbiamente. Con la crescente attenzione verso un consumo responsabile, oggi i clienti dimostrano sempre più spesso interesse per la qualità piuttosto che per la quantità. Per rispondere a questa richiesta molti bar stanno introducendo cocktail in versione ridotta, dagli half drink al One-Sip Martini, drink mini che permettono ai clienti di gustare miscele di alta qualità a prezzi più accessibili e ai gestori di mantenere un buon margine di ricavo.

E invece i drink zero e low alcol sono una moda passeggera o una tendenza destinata a consolidarsi?
C'è una crescente enfasi sulla sostenibilità e sulle alternative non alcoliche raffinate. I mocktail stanno diventando sempre più complessi e raffinati, offrendo opzioni gustose e salutari senza compromettere la presentazione o il gusto. Non credo sia una moda passeggera.

Dopo il revival dei cocktail Anni ’20 e ’30, oggi dove si sta spostando l’attenzione?
Assistiamo a un ritorno in auge dei cocktail Anni '90. Drink come Cosmopolitan, Espresso Martini e Bramble oggi vivono una seconda giovinezza, ma sono preparati spesso con un tocco moderno e con ingredienti di alta qualità che non erano così diffusi all’epoca.

Bramble

Da Ca.Ri.Co. a Milano a Sips a Barcellona (miglior bar al mondo per i 50 World Best Bars) pare sia tempo di experience room.
Le experience room rispondono alla richiesta dei consumatori di vivere esperienze uniche quando consumano fuori casa. Un’altra strada, che non esclude la precedente, è puntare sulle tecniche di mixology molecolare e su presentazioni creative per creare cocktail che offrono non solo un ottimo gusto, ma anche un'esperienza visiva e sensoriale indimenticabile.

E veniamo al ghiaccio, un ingrediente per molto tempo sottovalutato…
Oggi c’è più consapevolezza dell’importanza del ghiaccio tanto che sta diventando un elemento distintivo dei cocktail, con forme e sapori innovativi. Alcuni bar usano cubetti di ghiaccio infusi con erbe, frutta o persino fiori per aggiungere un tocco visivo e gustativo unico.

Giorgio Fadda

Giornalista dal 2005, Nicole Cavazzuti (in arte Lady Cocktail) firma del Messaggero, di Italia a Tavola e da gennaio 2024 di HorecaNews.it, è responsabile della sezione cocktail e locali di ApeTime Magazine. 
Mixology expert, ha curato come strategy content il lancio del cocktail bar Flores Cócteles di Milano. Più volte giudice in competizioni di bartending, è ideatrice del primo corso in Cocktail Bar & Drink Communication, del Gin Per Te Tour targato Silvio Carta e di molte altre iniziative speciali per aziende e locali.

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