Pomodoro, zafferano e lieviti per curare le malattie della vista
Da ENEA un nuovo metodo per ottenere molecole da pomodoro, zafferano e lieviti, per produrre farmaci contro le maculopatie.
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Un nuovo procedimento innovativo e low cost è stato sviluppato e brevettato nel Laboratorio di Biotecnologie dell'ENEA. Permetterà di produrre farmaci contro le malattie della vista, ma anche per altri usi in campo nutraceutico e cosmetico, a partire da molecole antiossidanti e antinfiammatorie da prodotti commestibili come il pomodoro e il lievito.
Queste molecole si chiamano crocine che, insieme a carotenoidi come la luteina e la zeaxantina, hanno una dimostrata funzione protettiva contro la maculopatia, malattia degenerativa della retina che secondo studi recenti colpirà 280 milioni di persone nel mondo entro il 2040.
“Per produrre tutte le crocine necessarie alla prevenzione della maculopatia, occorrerebbe raddoppiare la produzione mondiale di zafferano, spezia rara e costosa, e destinarla tutta a questo scopo”, spiega Sarah Frusciante, ricercatrice ENEA, inventrice del brevetto insieme ai colleghi Giovanni Giuliano, Olivia Demurtas e Giuseppe Aprea e coautrice dello studio pubblicato sulla rivista “Plant Physiology”.
Questo lavoro "apre un nuovo scenario sulla produzione sicura e a basso costo di queste molecole, in quanto dimostra come attraverso la biotecnologia sia possibile ottenere crocine in organismi commestibili e generalmente riconosciuti sicuri, come il lievito e il pomodoro".
Fino ad oggi, infatti, la produzione biotecnologica delle crocine era stata ottenuta in sistemi come il batterio Escherichia coli o le foglie di tabacco che, contrariamente a pomodoro e lievito, non sono commestibili, rendendo necessaria la loro purificazione.
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