Record storico per l'export agroalimentare. Vino al primo posto ma scatta l'allarme frodi
L’alimentare Made in Italy fa registrare il record storico nelle esportazioni con un balzo dell’8,9% nel 2021. Il vino traina questi dati, ma è necessaria tolleranza zero nella repressione frodi.
L’alimentare Made in Italy fa registrare il record storico nelle esportazioni con un balzo del +8,9% nel 2021 dopo essere stato l’unico settore in crescita anche nell’anno precedente con un valore di 46,1 miliardi, a differenza di altri simboli del “bello italiano” come moda e arredamento crollati per la pandemia.
È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al commercio estero nei primi cinque mesi del 2021. Un risultato ottenuto nonostante le difficoltà degli scambi commerciali e il lockdown in tutti i continenti della ristorazione che ha pesantemente colpito la cucina italiana ma anche favorito il ritorno in tutti continenti alla preparazione casalinga dei pasti con il boom delle ricette Made in Italy.
L'emergenza sanitaria Covid – precisa la Coldiretti – ha provocato una svolta salutista nei consumatori a livello globale che hanno privilegiato la scelta nel carrello di prodotti alleati del benessere come quelli della dieta mediterranea. E si attende nei prossimi mesi – continua la Coldiretti – l’impatto positivo sulle vendite all’estero della vittoria agli europei di calcio che hanno dato prestigio all’immagine del Made in Italy. Tra i principali clienti del Made in Italy a tavola ci sono gli Stati Uniti che si collocano al secondo posto ma fanno registrare l’incremento maggiore della domanda con un balzo del 14,2% favorito dall’entrata in vigore l’11 marzo 2021 dell’accordo tra il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente Usa Joe Biden sulla sospensione di tutte le tariffe relative alle controversie Airbus-Boeing che – rileva la Coldiretti – ha eliminato i dazi aggiuntivi del 25% alle esportazioni in Usa di Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Gorgonzola, Asiago, Fontina, Provolone ma anche salami, mortadelle, crostacei, molluschi agrumi, succhi, cordiali e liquori come amari e limoncello.
Positivo l’andamento anche in Germania che si classifica al primo posto tra i Paesi importatori di italian food con un incremento del 5,4% lo stesso della Francia che si colloca al terzo posto mentre al quarto la Gran Bretagna dove a causa della Brexit, con l’appesantimento dei carichi amministrativi, l’export alimentare crolla dell’8,4%. “L’Italia può ripartire dai punti di forza con l’agroalimentare che ha dimostrato resilienza di fronte la crisi e può svolgere un ruolo di traino per l’intera economia” ha affermato il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “per sostenere il trend di crescita dell’enogastronomia Made in Italy serve anche agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo”.
Il vino è la prima voce dell'export agroalimentare, ma serve tolleranza zero sulle frodi
Serve tolleranza zero sulle frodi che mettono a rischio lo sviluppo di un settore che è cresciuto puntando su un grande percorso di valorizzazione qualitativa che ha portato il vino italiano a diventare la principale voce dell’export agroalimentare. La commercializzazione fraudolenta di falsi vini a denominazione è una delle frodi più ricorrenti nel settore del vino, assieme alla sofisticazione tramite aggiunta di acqua o zucchero, vini dichiarati da agricoltura biologica ma che in realtà contengono residui di pesticidi, irregolarità dei registri e pratiche e trattamenti illeciti. Gli ottimi risultati dell’attività di contrasto confermano la necessità di tenere alta la guardia e di stringere le maglie ancora larghe della legislazione con la riforma dei reati in materia agroalimentare. Con la riapertura della ristorazione in tutto il mondo e la ripresa delle esportazioni si stima un fatturato superiore agli 11 miliardi per il vino italiano nel 2021 e si attende nell’anno un netta inversione di tendenza dopo che nel primo trimestre dell’anno a causa degli effetti della pandemia le esportazioni italiane di vino sono risultate in calo di quasi il 4% in valore rispetto allo stesso periodo dello scorso anno secondo elaborazioni Coldiretti su dati Istat. [contact-form-7 id="1103" title="Form Articoli"]
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