Senza concessioni balneari, un albergo sul mare privo di spiaggia chiude

Confindustria Alberghi accende i riflettori sulle problematiche che potrebbe causare alle strutture ricettive con spiaggia annessa la riforma delle concessioni balneari che verrà inserita nel Ddl Concorrenza.

10 Marzo 2022 - 13:27
Senza concessioni balneari, un albergo sul mare privo di spiaggia chiude
[mp3j track="https://horecanews.it/wp-content/uploads/2022/03/Le-aziende-del-food-beverage-che-chiudono-in-Russia-la-guerra-si-combatte-anche-sui-mercati.mp3" Title="Ascolta la notizia in formato audio"] Confindustria Alberghi è stata audita dalla X Commissione Permanente Industria, Commercio, Turismo sulla proposta governativa di riforma delle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali per finalità turistico-ricreative che verrà inserita nel Ddl Concorrenza. Il cambio di paradigma e l’improvvisa accelerazione stanno determinando una serie di problematiche che potrebbero danneggiare in modo grave e permanente il settore alberghiero già duramente provato dalla crisi Covid e ora dalla guerra. "Intervenire a tutela della concorrenza sul territorio italiano rischia di tradursi in un boomerang per il nostro turismo. Le altre destinazioni del mercato mediterraneo potranno continuare ad investire certe di poter offrire i propri servizi integrati, albergo e accesso alla spiaggia, mentre per le nostre realtà si aprirà un periodo di profonda incertezza che mette a repentaglio le scelte dei prossimi mesi, lo sviluppo delle realtà d’impresa, dei territori, impattando anche sul dato occupazionale". Confindustria Alberghi approfondisce l'argomento nel dettaglio, spiegando la posizione delle strutture alberghiere marittime. "Punto chiave è l’essere, di per sé, la concessione un bene strumentale per l’impresa. Per gli alberghi balneari la concessione è, di fatto, un bene strumentale indispensabile all’attività dell’impresa grazie alla quale la struttura si posiziona in un determinato segmento di mercato e che in assenza di essa affronta una grande difficolta rischiando la stessa sopravvivenza. In assenza di concessioni un albergo sul mare senza spiaggia va incontro alla chiusura. Questo aspetto impatta anche sul calcolo dell’indennizzo, che di per sé non risolve il problema, in particolare per le aziende alberghiere sono importanti gli investimenti che non insistono direttamente sull’area della concessione ma che di fatto sono funzionali ad essa. Il Governo, infatti, riconosce al concessionario uscente solo il mancato ammortamento degli investimenti realizzati e la perdita dell’avviamento senza tener conto del valore aggiunto creato dall’impresa uscente". Ma non finisce qui, perché un ulteriore problema, spiega Confindustria Alberghi, nasce "dalla previsione di un numero massimo di licenze gestite direttamente o indirettamente da uno stesso concessionario. Una misura che penalizza quegli operatori alberghieri che legittimamente devono e possono aspirare a poter avere a disposizione un’area demaniale per ciascuna delle proprie strutture". Una situazione che va risolta, a maggior ragione alla luce delle crisi mondiali (il Covid, l'aumento dei costi di materie prime ed energia, la guerra) che stiamo affrontando e che impatteranno sul turismo in modo cruciale proprio quando ci si aspettava che sarebbe iniziata la ripresa.
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