Tribuna Campitelli, il nuovo salotto gastronomico nel cuore di Roma

Tribuna Campitelli è un salotto moderno che celebra Roma in un ambiente curato con piatti ricercati e un’identità gastronomica in evoluzione

17 Nov 2025 - 11:41
Tribuna Campitelli, il nuovo salotto gastronomico nel cuore di Roma

Nel Rione Campitelli, tra il Campidoglio e il Palatino, nasce Tribuna Campitelli, il ristorante con cui gli chef Francesco Brandini e Roberto Bonifazi e Daniele Gizzi, maître e sommelier, firmano il progetto più ambizioso e maturo della loro storia professionale. Amici da sempre e uniti da un lungo percorso di formazione e crescita, i tre soci portano nel centro storico un’idea di ospitalità che unisce tecnica, artigianalità e rispetto per la materia prima. L’obiettivo è restituire a Roma “qualità autentica, cura artigianale e umanità”, trasformando un palazzo del 1585 in un luogo dove la classicità dialoga con l’eleganza contemporanea.
Travertino, archi, colonne reinterpretate e una corte interna con fontana compongono un ambiente che accoglie il pubblico come in un salotto moderno, coerente in ogni dettaglio con l’esperienza gastronomica.
La nascita del ristorante è anche il risultato dell’evoluzione dell’ecosistema costruito dai tre soci negli ultimi anni: dalla solidità di Bottega Tredici (2018), divenuta punto di riferimento per la tradizione romana e la filiera laziale, fino all’apertura di Tartarughe Bar e Bottega (2023), laboratorio di convivialità contemporanea. Questo percorso ha generato una visione di economia circolare, che unisce produttori, centralizzazione dei processi e ricerca sulla materia, culminando nella creazione dell’etichetta Cantina Tredici, con cui il gruppo ha firmato un rosso da Gambellara, un Pinot Nero e un futuro bianco da Garganega.

La cucina tra memoria e misura

La proposta culinaria riflette un equilibrio consapevole tra tradizione e contemporaneità, costruito su tecniche attuali e attenzione alle consistenze. La panificazione – pane integrale ai semi, grissini e l’originale “burrolio” – anticipa un percorso che si apre con una selezione di ostriche.
Tra i primi, lo spaghettone alle vongole condensa il mare in una mantecatura ottenuta con la stessa “crema di pasta”, preparata stracuocendo la pasta in ristretto di acqua di vongole, poi frullata e profumata al limone, con tre tipologie di vongole che conferiscono giochi di consistenza e intensità; la mezza manica alla carbonara utilizza sei pepi e un pecorino stagionato oltre 20 mesi; il raviolone di San Domenico custodisce un tuorlo fondente avvolto da una spuma leggera di grana. La calamarata di gamberi alterna cotture e temperature (bisque intensa, gamberi saltati e crudi), chiudendo con un velo di lardo e un pesto di erbe e peperoncino per un equilibrio tra sapidità, grassezza e freschezza, mentre tra i secondi l’astice viene proposto in un doppio gioco di consistenze con bernese al limone montata al sifone, chele in insalata con quinoa pilaf, anacardi e bisque.
La faraona alla cacciatora viene alleggerita da una crema di zucchine alla scapece, il filetto di manzo riposa su battuto di patate arrosto. In chiusura, il tiramisù monoporzione e il dessert “banana, cioccolato, arachidi e caramello salato” continuano il lavoro su combinazioni di diverse stratificazioni, consistenze e temperature.

L’aperitivo come rito urbano

L’ingresso è dominato da un bancone scenografico che incarna l’anima champagneria di Tribuna Campitelli. Qui l’aperitivo assume un’identità autonoma: la drink list valorizza i classici – dallo Spritz al Bellini, dall’Americano al Margarita – con una sezione dedicata ai Martini, dal Dry all’ Espresso Martini. Per chi vuole approfondire, i percorsi “Martini Experience” e “Negroni Session” raccontano diluizioni, temperature e rapporto tra spiriti e vermouth.
Le proposte signature sono raccolte sotto “Campitelli Segreta"; drink come Il Capizucchi o Il Fontanone rendono omaggio al territorio romano, mentre gli assaggi che accompagnano l'aperitivo spaziano dal burro montato con caviale Prunier al Pata Negra, dal pinzimonio ai fritti in panko fino al pan brioche con acciughe. La selezione di 60 etichette di Champagne completa un’esperienza che può essere anticamera della cena o momento indipendente, con un servizio al tavolo che porta il bar dentro la ritualità della sala.

Spazio, architettura e squadra

Il progetto architettonico, firmato da Square Architects, trasforma i vincoli storici del palazzo del XVI secolo in una narrazione coerente. Le sale Lavinia, Tribuna e Capitolina si susseguono come piccoli ambienti raccolti, arricchiti da vinerie a vista, giochi di luce e una corte interna che riporta in funzione la fontana originaria. Materiali contemporanei, graniglia veneziana e tinte profonde creano un’atmosfera calda, pensata per esaltare comfort e fluidità del servizio.
Tribuna Campitelli conta circa 80 coperti distribuiti tra il dehor affacciato sulla piazzetta e gli ambienti interni, dove alcune sale possono essere privatizzate per esperienze su misura.
Alla guida del ristorante, le anime dei tre soci si completano: Brandini costruisce una cucina che unisce estetica e rigore; Gizzi governa sala e beverage con una visione enciclopedica; Bonifazi porta con sé una profonda conoscenza delle materie prime e delle cotture. Con loro, il restaurant manager Gianluca Franceschini coordina la sala con discrezione e precisione.
Il risultato è un luogo dove Roma entra in tavola e nelle sale, mantenendo la promessa di un’esperienza coerente: un salotto contemporaneo in cui classicità e modernità convivono con naturalezza. 

Photo Credits: Marco Scichilone

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