Zucchero in bibite aumenta rischio diabete
Bibite, succhi di frutta e cibi confezionati possono rappresentare un rischio per il diabete; a rivelarlo è la revisione di dati relativi a 155 studi già pubblicati sull'argomento, resa nota sul British Medical Journal e condotta da John Sievenpiper del Clinical Nutrition and Risk Factor Modification Centre dell'ospedale St. Michael's a Toronto.
Un lavoro che il presidente della Società Italiana di Diabetologia e ordinario di Medicina Interna all'Università di Catania Francesco Purrello ritiene estremamente interessante ed istruttivo specialmente alla luce del dibattito in corso nel nostro Paese sulla sugar tax, una misura che tende ad incoraggiare la messa in commercio di alimenti salutari e scoraggiare, di conseguenza, cibi e bevande insalubri altamente calorici.
Sotto osservazione nel recente studio il ruolo del fruttosio, zucchero naturale della frutta spesso aggiunto in quantità elevate nei cibi industriali. I ricercatori hanno tenuto conto di una serie di parametri che si utilizzano per studiare il rischio del diabete come la glicemia a digiuno o l'insulina a digiuno.
Bibite e prodotti alimentari con una forte aggiunta di zuccheri risultano così essere deleteri per il controllo glicemico ed il loro consumo si collega all'aumento del rischio diabete. Mentre frutta, verdura e spremute "casalinghe" sebbene contenenti fruttosio non rappresentano un problema, anzi, il consumo di frutta pare aiuti nel controllo della malattia.
"I maggiori pericoli derivano proprio da bevande o snack - spiega Purrello - in cui sono aggiunte elevate quantità di fruttosio, anche perché questi prodotti vengono consumati per lo più al di fuori dei pasti e dei conteggi di calorie prescritte ai pazienti con diabete o a soggetti a rischio. Gli autori auspicano, ed io concordo pienamente, che siano introdotte strategie di salute pubblica atte a ridurre il consumo di bevande zuccherate, che forniscono calorie senza alcun valore nutrizionale".
Compila il mio modulo online.